Il sindaco di Spresiano dichiara guerra alle trans Cultura Gay

Il sindaco di Spresiano dichiara guerra alle trans

Il sindaco di Spresiano dichiara guerra alle trans Cultura Gay Balzato agli onori delle cronache estive per la crociata contro i gay e la costruzione di un fossato anti-sesso per gli incontri piccanti degli omosessuali della zona, il sindaco di Spresiano, Riccardo Missiato, ha dichiarato guerra ai trans irregolari, sparsi sul territorio (Fonte Tribuna Treviso):

Quando i cittadini ci segnalano dei movimenti strani, noi andiamo a fare dei controlli incrociati con l’Anagrafe. Guardiamo l’appartamento a chi è intestato attraverso l’Ici, e lo confrontiamo con i dati di residenza e di domicilio. Poi le segnalazioni vengono girate anche ai carabinieri. E’ in questo modo dunque che sta venendo a galla una realtà, forse già nota ma mai scoperta veramente. Molti appartamenti, in vecchie zone residenziali a basso costo, vengono subaffittati a viados che ‘lavorano’.

Il primo cittadino della cittadina veneta ha continuato:

Brasile: il ministro Maria do Rosario favorevole alle adozioni gay Cultura Gay

Brasile: il ministro Maria do Rosario favorevole alle adozioni gay

Brasile: il ministro Maria do Rosario favorevole alle adozioni gay Cultura Gay Maria do Rosario, ministro dei Diritti Umani del Brasile a partire dal 1 gennaio 2011, ha rivelato che si attiverà per legalizzare l’adozione da parte di coppie gay e combattere fermamente l’omofobia che non accenna a diminuire nel Paese sudamericano (Fonte AnsaLatina):

L’adozione da parte di famiglie omoaffettive è qualcosa di importante per i bambini orfani: il Brasile deve assicurare il diritto alla famiglia per questi piccoli. L’orientamento sessuale non determina essere un buon padre o una buona madre. È importante superare il pregiudizio. Mi batterò in prima persona contro i crimini d’odio e la tutela della condizione omosessuale.

Zimbabwe: coppia gay accusata di sodomia GLBT News

Zimbabwe: coppia gay accusata di sodomia

Zimbabwe: coppia gay accusata di sodomia GLBT News Nigel Ruredzo, 28, e Shine Njawara, 29 anni, dovranno rimanere in custodia cautelare fino al 29 dicembre 2010. La loro colpa? Omicidio? Furto? Spaccio di droga? Niente di tutto questo. La coppia è stata scoperta mentre era intenta ad avere un rapporto sessuale.

È accaduto a Bindura, città di 18 mila anime nello Zimbawe, il 24 novembre alle 4.30 del mattino. Un vicino di casa e la proprietaria dello stabile, allarmati dagli strani rumori provenenti dall’appartamento, decisero di controllare quello che stava accadendo in all’interno dell’abitazione dei due ragazzi.

Usa: veterani gay fanno causa al Ministero della Difesa Cultura Gay

Usa: veterani gay fanno causa al Ministero della Difesa

Usa: veterani gay fanno causa al Ministero della Difesa Cultura Gay Anthony Loverde, Michael Almy Maj e Jason Knight sono tre omosessuali che sono stati costretti ad abbandonare il posto di lavoro all’interno delle forze armate in seguito al loro coming out.

I veterani hanno intentato causa contro il Ministero della difesa americana presso la corte distrettuale di San Francisco. Chiare e precise le loro richieste: il reinserimento nell’esercito e l’abrogazione della Don’t ask, Don’t Tell.

Usa: il Senato abolisce il DADT. Obama entusiasta per una vittoria storica Cultura Gay

Usa: il Senato abolisce il DADT. Obama entusiasta per una vittoria storica

Usa: il Senato abolisce il DADT. Obama entusiasta per una vittoria storica Cultura Gay Con 65 voti a favore e 31 contrari il Senato di Washington ha abolito il Don’t Ask Don’t Tell, la legge del 1993 che vietava ai soldati americani di dichiarare liberamente la propria omosessualità. Per il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama si tratta di una vittoria storica ed inseguita sin dall’inizio del suo mandato:

La nazione non obbligherà più migliaia di patrioti a lasciare le forze armate solo perché gay. Come comandante in capo sono convinto che tale cambiamento non farà che evidenziare la professionalità delle truppe meglio addestrate che il mondo abbia mai conosciuto. Non saprò mai come ci si sente ad essere discriminati a causa dell’orientamento sessuale. Ma so che la mia storia non sarebbe possibile senza il sacrificio e la lotta di quelli che sono venuti prima di me e che non potrò mai ringraziare.

Nuova Zelanda: ritirata la campagna pubblicitaria della birra queer Cultura Gay

Nuova Zelanda: ritirata la campagna pubblicitaria della birra queer

Nuova Zelanda: ritirata la campagna pubblicitaria della birra queer Cultura Gay Per promuovere il lancio della sua nuova birra a basso contenuto di carboidrati, la Moa Beers ha pensato bene di realizzare delle magliette in cui il prodotto veniva indicato come “queer”. In pratica si sottolineava il fatto come solo il popolo omosessuale potesse servirsi di una bevanda con queste caratteristiche.

Fuoriose sono state le reazioni degli utenti di Facebook: la pagina della Moa Beers è stata sommersa di feedback negativi da parte di tutte quelle  persone che hanno giudicato l’idea come “disgustosa” e “inappropriata”.

Lituania: multe salate per chi parla di omosessualità Cultura Gay

Lituania: multe salate per chi parla di omosessualità

Lituania: multe salate per chi parla di omosessualità Cultura Gay Potrebbe costare caro parlare di omosessualità in Lituania, letteralmente. In queste ore si sta discutendo se far diventare effettiva la legge che parla di pene severe nel caso in cui ci si ritrovi a discutere di “relazioni omosessuali”. Il disegno di legge promosso dalla geniale mente di MP Petras Gražulis, conosciuto per le sue idee omofobe, prevede sanzioni che vanno dai 580 ai 2900 euro.

In pratica, se questo disegno di legge verrà approvato, in Lituania non si potrà nominare nulla che abbia a che fare con il mondo gay. Se questo dovesse accadere si verrebbe accusati di “promozione pubblica delle relazioni omosessuali”, con il conseguente pagamento obbligatorio della multa.

Twingo Miss Sixty: lo spot lesbo friendly censurato da Rai e Mediaset Cultura Gay Video

Twingo Miss Sixty: lo spot lesbo friendly censurato da Rai e Mediaset

Twingo Miss Sixty: lo spot lesbo friendly censurato da Rai e Mediaset Cultura Gay Video Non è andato giù ai vertici di Rai e Mediaset, il nuovo spot della Twingo, nell’edizione Miss Sixty, che sarà acquistabile da gennaio 2011. Due ragazze si incontrano ad una festa, dopo un gioco di sguardi la mora corre in camera da letto e si spoglia restando solo in reggiseno e coulotte. L’approccio lesbo soft tra le due donne si conclude con l’altra protagonista che usa un collant per bendarle gli occhi. Il claim ‘La competizione è femmina’ chiude l’incontro amoroso, finalizzato al furto della maglietta e dell’auto della sedotta.

A quanto pare, lo spot è risultato a tinte troppo forti per essere trasmesso dalle tv generaliste (Sky lo ha inserito tranquillamente nella sua programmazione mensile con frequenti passaggi). I riferimenti e gli equivoci saffici non mancano (messi lì di proposito?!), l’erotismo velatamente svelato non ha nulla di così scandaloso da bloccarne la messa in onda… come mai tanto clamore per questo video? Siamo ancora un popolo di bacchettoni moralisti? Dovremmo capire che la Renault, casa produttrice dell’automobile, non ha inventato nulla di nuovo e che in fondo si tratta solo di una pubblicità.

Sepp Blatter si scusa: "Non volevo offendere i gay" Cultura Gay

Sepp Blatter si scusa: “Non volevo offendere i gay”

Sepp Blatter si scusa: "Non volevo offendere i gay" Cultura Gay Dietrofont (forzato?!) di Sepp Blatter sulle dichiarazioni rilasciate alla stampa in cui invitava i gay di attuare un regime di assistenza sessuale durante i mondiali di calcio in Qatar. Il presidente della Fifa si è scusato pubblicamente poichè non aveva alcuna intenzione di offendere la comunità glbt internazionale (Fonte Apcom):

Se qualcuno sui è sentito ferito per i miei commenti, me ne dispiaccio e presento le mie scuse. Questa è esattamente la materia che noi stessi portiamo avanti, ovvero la lotta verso ogni tipo di discriminazione. E non era certo mia intenzione offendere una categoria di persone.

Air New Zealand: spot sulla sicurezza di volo poco gay friendly. Scena tagliata (video) Cultura Gay Video

Air New Zealand: spot sulla sicurezza di volo poco gay friendly. Scena tagliata (video)

Air New Zealand: spot sulla sicurezza di volo poco gay friendly. Scena tagliata (video) Cultura Gay Video Un divertentissimo video sulla sicurezza del volo sta accedendo pesanti polemiche in Nuova Zelanda per il taglio di una scena piuttosto friendly. Alcuni giocatori degli All Blacks (tra cui capitan Richie McCaw) e l’allenatore Graham Henry assistono alla spiegazione delle norme da adottare in caso di emergenza a bordo di un velivolo della compagnia Air New Zealand.

Al momento dello sbarco una hostess chiede a un giocatore di poter farsi una foto ricordo del viaggio. Lui accetta di buon grado e riceve un bacio sulla sua guancia. Alle loro spalle arriva uno steward, che non nasconde la sua omosessualità, e chiede anch’egli un bacio. Imbarazzato, l’All Black rifiuta e si allontana. Will Coxhead, l’attore che ha interpretato il ruolo dell’assistente di volo gay, è sopreso delle lamentele della comunità lgbt per la cancellazione dei secondi incriminati nello spot:

Rugby: l'arbitro Nigel Owens testimone di cori omofobi sul campo Cultura Gay

Rugby: l’arbitro Nigel Owens testimone di cori omofobi sul campo

Rugby: l'arbitro Nigel Owens testimone di cori omofobi sul campo Cultura Gay L’arbitro di rugby, Nigel Owens, è stato recentemente chiamato a testimoniare dalla polizia per abusi omofobici nel corso di una partita di premiership tra Llanelli and Neath. Nel corso dell’incontro, un fan avrebbe inveito contro i giocatori usando espressioni al quanto omofobe (Fonte South Wales Post):

E’ la prima volta in tutta la mia carriera che mi è successo una cosa del genere: lo stadio era abbastanza vuoto e tutti hanno sentito gli appellativi rivolti ai giocatori in campo. Ho passato sei ore a parlare con un giocatore di rugby molto giovane che stava pensando di togliersi la vita proprio perché sentiva che non poteva affrontare pubblicamente il coming out.

Kevin Spacey condanna la violenza omofoba contro gli adolescenti gay Cultura Gay

Kevin Spacey condanna la violenza omofoba contro gli adolescenti gay

Kevin Spacey condanna la violenza omofoba contro gli adolescenti gay Cultura Gay Intervistato da Daily Beast, Kevin Spacey, noto al grande pubblico per le sue interpretazione in American Beauty e I soliti sospetti, mette a tacere le insinuazioni sulla sua presunta omosessualità e condanna fermamente gli episodi di violenza omofobico tra adolescenti:

Quello a cui stiamo assistendo oggi riguardo i suicidi di adolescenti gay a causa del bullismo, è terribile. Credo che se i ragazzi si sentono confusi debbano avere qualcuno con cui parlare e dei posti dove andare per sentirsi meno soli. Ma credo che loro abbiamo esattamente gli stessi diritti che ho io di non essere vittima di bullismo. Le persone hanno motivazioni molto diverse sul come e perchè vivono le loro vite. Non si possono mettere le motivazioni di tutti nello stesso contenitore. E’ una cosa che non ho mai fatto e che non farò mai.

Ha aggiunto:

Margherita Hack: "Tutti dobbiamo avere gli stessi diritti... anche i gay" Cultura Gay

Margherita Hack: “Tutti dobbiamo avere gli stessi diritti… anche i gay”

Margherita Hack: "Tutti dobbiamo avere gli stessi diritti... anche i gay" Cultura Gay In occasione della presentazione a Udine di un progetto delle associazioni Arcigay e Arcilesbica di Trieste, Udine e Pordenone per la prevenzione del bullismo omofobico nelle scuole, Margherita Hack ha rivolto un messaggio di ampio raggio per una brutta pagina della società italiana (Fonte Il Gazzettino):

C’è ancora molta ignoranza in giro. Come ci sono destrorsi e mancini così ci sono eterosessuali e omosessuali: tutti dobbiamo avere gli stessi diritti e rispettarci reciprocamente, dunque apprezzo molto questa importante iniziativa.