Omofobia violenta: tre musulmani in prigione Omofobia

Omofobia violenta: tre musulmani in prigione

Omofobia violenta: tre musulmani in prigione Omofobia Tre uomini musulmani sono stati arrestati per aver stampato, e distribuito, volantini che riportavano messaggi violenti e intolleranti verso gli omosessuali, frasi di incitazione e invito all’omicidio di tutti i gay e le lesbiche della comunità.

In Galles bandiere arcobaleno alle stazioni di polizia GLBT News

In Galles bandiere arcobaleno alle stazioni di polizia

In Galles bandiere arcobaleno alle stazioni di polizia GLBT News Tra i numerosi fatti di cronaca segnati dall’intolleranza è bello poter parlare, ogni tanto, di buoni esempi da seguire come è avvenuto in Galles. Nel nord del Paese, in tutte le stazioni di polizia, è stato di applicare delle piccole bandiere arcobaleno, stickers posizionati in abbondanza per ricordare a tutti gli omosessuali del nord del Paese, a chi si dimostra ancora intollerante, che la Polizia di Stato è pronta a proteggerli in ogni occasione.

Marco Carta testimonial campagna contro violenza omofoba (video) Cultura Gay Omofobia

Marco Carta testimonial campagna contro violenza omofoba (video)

Marco Carta testimonial campagna contro violenza omofoba (video) Cultura Gay Omofobia E’ stato scelto il cantante Marco Carta come testimonial per la nuova campagna del Ministero per le Pari Opportunità al fine di combattere la violenza sotto ogni forma. L’iniziativa si prefigge di creare un momento di riflessione sui temi del rispetto delle differenze, dell’accoglienza e della legalità, che coinvolga studenti, genitori e docenti e metta a sistema le buone pratiche che molte scuole già offrono come spiegato dalla stessa Mara Carfagna:

India: coppia lesbica chiede protezione contro le violenze familiari Cultura Gay

India: coppia lesbica chiede protezione contro le violenze familiari

India: coppia lesbica chiede protezione contro le violenze familiari Cultura Gay

In India come in Italia. Una coppia di lesbiche ha chiesto ad un tribunale maggiore tutela per la loro incolumità. Le loro famiglie non approvano la loro unione, è per questa ragione che vengono continuamente vessate con attacchi omofobici. Le donne, di età compresa tra 20 e 25, abitano a Manesar, vicino a Nuova Delhi. Le loro famiglie hanno minacciato di ucciderle in seguito al loro matrimonio avvenuto il 22 luglio. Ad una tv locale hanno dichiarato:

Roma: ragazzi gay aggrediti a Villa Borghese Cultura Gay GLBT News

Roma: ragazzi gay aggrediti a Villa Borghese

Roma: ragazzi gay aggrediti a Villa Borghese Cultura Gay GLBT News Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, ha riportato un grave epiosodio omofobo, avvenuto a Roma, ai danni di due ragazzi gay (Fonte Repubblica):

Nella serata tra venerdì e sabato della scorsa settimana, due ragazzi omosessuali di 30 anni si trovavano nei pressi dei viali di Villa Borghese: c’era pochissima gente, tra cui un gruppo di dieci giovani e giovanissimi che hanno preso a rincorrerli. Quella che doveva essere una piacevole passeggiata si è trasformata in un inseguimento. I protagonisti della vicenda hanno contattato il servizio Gay Help Line 800713713 per chiedere supporto dichiarando che gli aggressori li avrebbero minacciati con i caschi delle proprie moto.

Ha proseguito:

Gay Village, giovani aggrediti: "Andate via, froci di merda" GLBT News

Gay Village, giovani aggrediti: “Andate via, froci di merda”

Gay Village, giovani aggrediti: "Andate via, froci di merda" GLBT News La notte del 28 giugno, due giovani sono stati aggrediti nei pressi del Gay Village, in zona Tre Fontane. A raccontare l’episodio, un testimone appartenente al circolo di cultura omosessuale Mario Mieli (Fonte Repubblica):

Intorno alle due di notte, i due si trovavano in “un parco dove solitamente ci si incontra” accanto alla struttura dove è in corso la manifestazione organizzata da Dìgay project e da ‘Gavi20’. I due si sono trovati questo gruppo di facinorosi, sicuramente armati di bastoni o comunque di oggetti contundenti e hanno tentato una aggressione al grido di ‘andate via, froci di merda’. Fortunatamente c’erano altri due volontari del nostro circolo che hanno chiamato le forze dell’ordine. Era impensabile, però, che dietro questa aggressione ci fosse una tensione alta perchè delle persone non sono state fatte entrare al Gay Village. Del resto chi va a questa manifestazione sa già che ci trova gay, trans e lesbiche.

Imma Battiglia, presidente del Dìgay project, è rimasta particolarmente delusa dall’accaduto:

Siamo stati in grado di gestire l’ingresso di ben 7.000 persone, dentro non è successo nulla, è stato tutto perfetto. Quanto a quello che capita fuori, ad esempio su viale America, non possiamo mica pensarci noi. Veramente sono stata aggredita anche io mi hanno messo le mani in faccia, mi hanno anche minacciata. Questo perché, erano circa le 2, non potevamo più fare entrare le persone per una questione di sicurezza. In modo quasi discriminatorio le abbiamo anche fatte uscire, le abbiamo mandate via. Molti che stavano provando ad entrare erano in stato evidentemente alterato. Sono stata costretta pure a chiamare il 113, ma non è arrivato nessuno. E non c’è neanche un presidio di forze dell’ordine qui fuori, considerando che ci sono altre manifestazioni e quindi tantissime persone. Non possiamo più essere lasciati soli.

Turchia: i gay costretti a nascondere il proprio orientamento sessuale Cultura Gay

Turchia: i gay costretti a nascondere il proprio orientamento sessuale

Turchia: i gay costretti a nascondere il proprio orientamento sessuale Cultura Gay Secondo un recente rapporto di Amnesty International, intitolato Ne’ una malattia, ne’ un reato: le persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender della Turchia chiedono uguaglianza’, la Turchia ha rifiutato volutamente di approvare leggi contro ogni forma di discriminazione, permettendo ai leader politici di rilasciare dichiarazioni esplicitamente omofobe. Basti pensare che, lo scorso anno, il ministro Aliye Kavaf, aveva associato l’omosessualità ad un disordine biologico, una malattia da curare.

La relazione, inoltre, mette in evidenza che i gay turchi sono spesso costretti a nascondere il loro orientamento sessuale per evitare molestie, discriminazione o violenza. Anche se l’omosessualità non è mai stata criminalizzata nel Paese, le persone LGBT sono spesso discriminate nei processi penali e civili sulla base di un comportamento ritenuto “immorale”.

Toscana: Codice Rosa negli ospedali per le vittime di violenza omofoba Cultura Gay

Toscana: Codice Rosa negli ospedali per le vittime di violenza omofoba

Toscana: Codice Rosa negli ospedali per le vittime di violenza omofoba Cultura Gay

L’assessore al diritto alla salute della Regione Toscana, Daniela Scaramuccia, e il Procuratore generale della Repubblica di Firenze Beniamino Deidda hanno firmato un protocollo che prevede un cosiddetto Codice Rosa che coinvolgerà tutte le Asl toscane. Il progetto si caratterizza per la creazione di una prassi speciale di trattamento, negli ospedali pubblici, riservato alle categorie più deboli come le donne e gli omosessuali, le principali vittime della violenza umana (Fonte Asca):

Purtroppo anche in Toscana quello della violenza sulle donne e sui soggetti piu’ deboli e’ un fenomeno che non accenna a diminuire. L’esperienza di Grosseto ha dimostrato che e’ possibile mettere in atto interventi efficaci per dare assistenza immediata alle vittime, e nello stesso tempo intervenire tempestivamente sugli autori del reato. Vogliamo che questa esperienza diventi un modello e possa essere replicata, prima in alcune citta’, poi in tutta la Toscana.

Africa: due ex Presidenti hanno condannato l'omofobia Cultura Gay GLBT News

Africa: due ex Presidenti hanno condannato l’omofobia

Africa: due ex Presidenti hanno condannato l'omofobia Cultura Gay GLBT News Festua Mugae e Kenneth Kaunda, due ex Presidenti africani, hanno condannato la criminalizzazione dell’omosessualità sempre più prepotente in Africa. Esiste poi una stretta correlazione tra l’aumento dei casi di Hiv tra omosessuali e la dilagante omofobia del Continente Nero.

Le minoranze sessuali, infatti, invece di poter accedere alle informazioni sui metodi di prevenzione e cura dell’Aids, vengono perseguitate ed incarcerate o addirittura condannate a morte se manifestano pubblicamente il loro orientamento sessuale. Festus Mugae ha asserito:

Non vinceremo mai la battaglia contro l’Hiv se continueremo a nascondere i gay e le lesbiche a causa nella nostra poca flessibilità mentale e del nostro precario senso di adattamento.

New York: sacerdote promuove l'assassinio degli omosessuali Cultura Gay GLBT News

New York: sacerdote promuove l’assassinio degli omosessuali

New York: sacerdote promuove l'assassinio degli omosessuali Cultura Gay GLBT News Negli Stati Uniti L’Organizzazione nazionale in difesa del matrimonio ed il senatore repubblicano Rubèn Diaz hanno suggerito l’assassinio degli omosessuali. Un atto davvero indecoroso, soprattutto se espresso da esponenti politici! Ma è stato un pastore, ancora peggio direi, a presenziare l’atto criminale, correlato alle solite dichiarazioni, secondo le quali gay, lesbiche e transessuali sarebbero contrari alla morale di Dio e dovrebbero perciò convertirsi per ottenerne il perdono.

A conclusione della folle arringa, il pastore ha detto che gli omosessuali sarebbero degni di morire! Peccato che Ruben Diaz, appena pronunciate tale parole, abbia preso il microfono e tentato di rigirare una frittata già andata a male, asserendo che comunque rispetta le persone gay! Certo, sarebbe come affermare di amare i gatti, ma di desiderarli morti e l’affermazione è ancora più grave, in questo caso, perché rivota ad esseri umani; va contro, perciò ad ogni, buon senso, ad ogni legge e ad ogni etica mondiale.

Perù: zona di tolleranza per i trans Cultura Gay

Perù: zona di tolleranza per i trans

Perù: zona di tolleranza per i trans Cultura Gay Susana Villarán, il sindaco della capitale del Perù, Lima, si è messa al lavoro lo scorso 28 aprile per far sì che nel paese possa essere creata una zona di tolleranza. Si tratterebbe di una zona della città nella quale le donne possano esercitare la prostituzione, così come i transessuali, senza subire le violenze alle quali generalmente vengono sottoposte.

Non sappiamo con che mezzi si potrà evitare lo scoppiare della violenza e del crimine. Si parla di un aumento dei pattugliamenti da parte delle forze dell’ordine che dovrebbero porre fine alle aggressioni che troppe donne sino ad ora hanno subito a Lima.

Venezuela: omicidi omofobi in netto aumento Cultura Gay GLBT News

Venezuela: omicidi omofobi in netto aumento

Venezuela: omicidi omofobi in netto aumento Cultura Gay GLBT News In Venezuela, l’ultimo caso di omicidio a danno di una donna lesbica fa salire a tre il numero delle vittime dell’omofobia nel Paese, solo quest’anno. María Rojas è stata assassinata a Porlamar. All’atroce delitto ha assistito, suo malgrado, la compagna della donna, Julia Bettencourt.

La  donna passeggiava tranquillamente abbracciata alla propria compagna per strada, quando un uomo si è scagliato violentemente contro di lei e l’ha pugnalata senza pietà, determinandone la morte per emorragia interna. Solo due mesi fa, vennero ritrovati i cadaveri di una coppia gay a Caracas.

Bruzzano: ronde omofobe aggrediscono coppie gay Cultura Gay GLBT News

Bruzzano: ronde omofobe aggrediscono coppie gay

Bruzzano: ronde omofobe aggrediscono coppie gay Cultura Gay GLBT News Marco Mori, presidente Arcigay Milano, ha denunciato l’organizzazione di ronde armate omofobe che, armate di coltelli, bastoni ed altro, aggrediscono coppie gay, picchiandoli, derubandoli di tutto e sfaciandogli l’auto nei pressi di Bruzzano (Fonte Repubblica):

Con molta preoccupazione continuiamo a ricevere in questi giorni segnalazioni d’incursioni armate organizzate da parte di un gruppo di ragazzi italiani che aggredisce persone omosessuali nella zona di AfforiBruzzano. Si tratterebbe di un furgone bianco che scarica ragazzi intorno ai vent’anni armati di bastoni di ferro o legno, che distruggono autovetture e circondano e aggrediscono persone indifese.