Gay Village, giovani aggrediti: “Andate via, froci di merda”

Home » GLBT News » Gay Village, giovani aggrediti: “Andate via, froci di merda”
Spread the love

Gay Village, giovani aggrediti: "Andate via, froci di merda" GLBT News La notte del 28 giugno, due giovani sono stati aggrediti nei pressi del Gay Village, in zona Tre Fontane. A raccontare l’episodio, un testimone appartenente al circolo di cultura omosessuale Mario Mieli (Fonte Repubblica):

Intorno alle due di notte, i due si trovavano in “un parco dove solitamente ci si incontra” accanto alla struttura dove è in corso la manifestazione organizzata da Dìgay project e da ‘Gavi20’. I due si sono trovati questo gruppo di facinorosi, sicuramente armati di bastoni o comunque di oggetti contundenti e hanno tentato una aggressione al grido di ‘andate via, froci di merda’. Fortunatamente c’erano altri due volontari del nostro circolo che hanno chiamato le forze dell’ordine. Era impensabile, però, che dietro questa aggressione ci fosse una tensione alta perchè delle persone non sono state fatte entrare al Gay Village. Del resto chi va a questa manifestazione sa già che ci trova gay, trans e lesbiche.

Imma Battiglia, presidente del Dìgay project, è rimasta particolarmente delusa dall’accaduto:

Siamo stati in grado di gestire l’ingresso di ben 7.000 persone, dentro non è successo nulla, è stato tutto perfetto. Quanto a quello che capita fuori, ad esempio su viale America, non possiamo mica pensarci noi. Veramente sono stata aggredita anche io mi hanno messo le mani in faccia, mi hanno anche minacciata. Questo perché, erano circa le 2, non potevamo più fare entrare le persone per una questione di sicurezza. In modo quasi discriminatorio le abbiamo anche fatte uscire, le abbiamo mandate via. Molti che stavano provando ad entrare erano in stato evidentemente alterato. Sono stata costretta pure a chiamare il 113, ma non è arrivato nessuno. E non c’è neanche un presidio di forze dell’ordine qui fuori, considerando che ci sono altre manifestazioni e quindi tantissime persone. Non possiamo più essere lasciati soli.

Paola Concia ha condannato apertamente il gesto:

Io non voglio vivere in un paese che si schiera dalla parte della violenza adesso la politica deve assumersi le proprie responsabilità e dire con chiarezza che gli omofobi, al pari dei razzisti e di chiunque alimenti la cultura dell’odio, non deve avere cittadinanza in questo paese. Come ho ripetuto oramai innumerevoli volte gli attestati di solidarietà non ci servono più: vogliamo le leggi già vigenti in tutta Europa, perchè siamo davvero stanchi di sentirci cittadini di serie B.

Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, è intervenuto sul dibattito:

Il tentativo di aggressione avvenuto questa notte nei pressi del Gay village ci allarma molto. E’ necessario chiarire se si tratta di episodi isolati oppure di persone organizzate che hanno preso di mira la comunità lesbica, gay e trans, perché non vogliamo altre violenze.

Leggi ora  Stop all'omofobia: si firma la legge in Inghilterra