Angelo Nigro: il pornoattore gay condannato a 30 anni di carcere per omicidio GLBT News

Angelo Nigro: il pornoattore gay condannato a 30 anni di carcere per omicidio

Angelo Nigro: il pornoattore gay condannato a 30 anni di carcere per omicidio GLBT News

30 anni di carcere per il pornoattore gay Giovanni Cuttitta. Cuttitta, meglio conosciuto nell’ambiente come Angelo Nigro, è stato condannato dal Gup di Palermo Mario Conte a 30 anni di carcere, col rito abbreviato, per aver ucciso con tre coltellate il collega e compagno Jaime Tagliavia lo scorso giugno. Cuttitta, regista e interprete dei suoi film hard gay, non ha mia negato di aver ucciso Tagliavia ha però sempre sostenuto di averlo fatto per legittima difesa:

Io avevo una nuova relazione avevo deciso di lasciarlo, ma lui non l’accettava. Ecco perché mi aveva chiesto un incontro. Appena arrivò a casa, mi chiese di avere un rapporto sessuale, ma mi rifiutai. E allora lui ebbe una scatto d’ira, tentò di strangolarmi. Presi il coltello che avevo lasciato nel comò della camera da letto, per un film da girare: “Il vecchietto e la moglie dovevano pagare”, così l’avrei intitolato.

Vietnam: l'omofobia è la principale causa di tanti suicidi Cultura Gay

Vietnam: l’omofobia è la principale causa di tanti suicidi

Vietnam: l'omofobia è la principale causa di tanti suicidi Cultura Gay I suicidi di lesbiche, gay, transessuali e bisessuali vietnamiti sono diventati una triste realtà che si verifica con una frequenza allarmante. Un recente caso di cronaca riportato dai media locali ha fatto luce sul fenomeno: un ragazzo di venti anni della regione di Hanoi ha tentato il suicidio tre volte, la prima quando aveva 14 anni.

Il giovane ha subito discriminazioni e molestie dai suoi compagni e il totale rifiuto della famiglia, tanto che ha dichiarato di subire pestaggi quasi giornalmente. Le minoranze sessuali in Vietnam vivono in condizioni paragonabili a quelle presenti in alcuni paesi dell’ Africa.

Bologna: marito diventa donna ed è costretta a divorziare Cultura Gay

Bologna: marito diventa donna ed è costretta a divorziare

Bologna: marito diventa donna ed è costretta a divorziare Cultura Gay Sentenza shock del tribunale di Bologna, che ha invitato caldamente a sciogliere il matrimonio (celebrato in Chiesa) di Alessandra (ex Alessandro) Bernaroli, 40 anni, che ha deciso di cambiare sesso definitivamente. L’uomo, legata ad una donna, non ha alcuna intenzione di mollare il colpo per far valere un proprio diritto (Fonte Adnkronos):

Entro fine luglio ricorrerò in Cassazione. Non ci sto a rinunciare al mio matrimonio. Quello deciso dalla Corte d’appello di Bologna, è un vero e proprio divorzio di Stato. Ma io non mi arrendo, nonostante questa vicenda stia minando il rapporto tra me e mia moglie. Non vogliamo divorziare, non lo abbiamo mai voluto, ma è quel che sta tentando di farci fare lo Stato.

Sudafrica: ragazza accoltellata perché lesbica Cultura Gay

Sudafrica: ragazza accoltellata perché lesbica

Sudafrica: ragazza accoltellata perché lesbica Cultura Gay

A Crossroads, in Sudafrica, una lesbica è stata colpita con quattro coltellate perché due ragazzi la ritenevano responsabile di aver rubato loro le fidanzate. Noxolo Nkosama, 23 anni, stava scendendo da un’auto quando gli aggressori hanno tentato di attirare la sua attenzione:

Mi chiamavano ma non rispondevo. Allora mi hanno gridato “hey, tu, maledetta lesbica”. Sono rimasta zitta e calma. Ma quando mi sono girata, ho visto che uno di loro stava venendo verso di me. Mi ha colpito sulla schiena due volte col coltello. A questo punto sono caduta a terra. La mia compagna ha cominciato a gridare in cerca di aiuto. E lui mi ha dato altre due coltellate.

Brescia: albanesi si fingono gay per nascondere la cocaina GLBT News

Brescia: albanesi si fingono gay per nascondere la cocaina

Brescia: albanesi si fingono gay per nascondere la cocaina GLBT News Meglio gay che la galera? Sarà stato il primo pensiero di due albanesi che, la scorsa notte, si è finta una coppia omosessuale per sfuggire alle manette. I due uomini, sorpresi in un garage di Cologne (Brescia), hanno cercato di depistare i carabinieri per nascondere il mezzo milione di cocaina sparso in tutti gli angoli della loro Mercedes Classe A (Fonte Brescia Oggi).

Dopo giorni di pattugliamento all’interno del condominio, le indagini dell’Arma hanno messo in luce una scottante verità: i due soci avevano un giro di clienti in tutto il bresciano e si servivano del box auto per smistare i loro pacchetti di droga. Al momento dell’arresto, gli albanesi (un lattaio di 36 anni domiciliato a Firenze e un carpentiere di 34 anni residente a Arezzo) avevano mimetizzato due chili di cocaina sotto la plafoniera luci nell’abitacolo, mentre altri tre chili erano contenuti sotto il pianale dell’auto, fissati con della plastica e del cellophane (Foto).

La blogger lesbica Amina Araff è solo un'invenzione di un americano GLBT News

La blogger lesbica Amina Araff è solo un’invenzione di un americano

La blogger lesbica Amina Araff è solo un'invenzione di un americano GLBT News

Vi ricordate la blogger lesbica, Amina Araff, rapita, qualche giorno fa, da un gruppo non meglio specificato di siriani? La notizia, che ha fatto il giro di tutti i siti internazionali, si è rivelata una bufala messa in piedi da un militante pacifista americano di 40 anni, originario della Georgia, Tom MacMaster per sensibilizzare l’opinione pubblica sullo spinoso tema. A svelare l’inganno, lo stesso autore sul blog di copertura, A Gay Girl in Damascus:

La voce che narrava i fatti era una finzione, ma i fatti raccontati sono veri, riflettono fedelmente la situazione in Siria, non credo di aver fatto del male a nessuno, ho solo creato una voce importante per sollevare questioni nelle quali credo fermamente.

Illinois: genitori sequestrano dvd di Brokeback Mountain perché inappropriato Cultura Gay

Illinois: genitori sequestrano dvd di Brokeback Mountain perché inappropriato

Illinois: genitori sequestrano dvd di Brokeback Mountain perché inappropriato Cultura Gay È un film inappropriato. Con questa motivazione la madre di Nicholas A. Post ha sequestrato a suo figlio il dvd de I segreti di Brokeback Mountain. Secondo i genitori del 18enne il film di Ang Lee non deve essere visto in quanto immorale per la storia d’amore gay che racconta.

Nicholas ha dato di matto quando ha visto che la madre si è impossessata del suo dvd: ha cominciato ad urlare, le ha inveito contro e ha distrutto diversi mobili e oggetti. Il padre è intervenuto per sedare la situazione ma il ragazzo ha afferrato un coltello da cucina e ha minacciato entrambi.

Siria: blogger lesbica rapita a Damasco Cultura Gay GLBT News

Siria: blogger lesbica rapita a Damasco

Siria: blogger lesbica rapita a Damasco Cultura Gay GLBT News Amina Abdallah, giovane lesbica siriana curatrice del blog inglese A Gay girl in Damascus è stata rapita, qualche giorno fa, da uomini armati di Damasco e condotta in un luogo segreto. La denuncia dell’incursione (ormai punitiva) è stata annunciata dalla cugina, direttamente sul popolare sito (Fonte Repubblica):

Amina ha colpito uno di loro e ha detto alla sua amica di andare a cerca suo padre. Uno degli uomini allora ha messo la mano sulla bocca di Amina e l’ha trascinata in una Dacia Logan rossa con un adesivo di Basel Assad (fratello del presidente Bashar al Assad, ndr) sul finestrino. Purtroppo ci sono almeno di 18 diverse polizie in Siria, oltre a bande e gruppi paramilitari. Non sappiamo chi l’ha presa e dunque a chi chiedere il suo rilascio. E’ anche possibile che stiano cercando di deportarla. Da altri membri della famiglia che sono stati imprigionati, possiamo supporre che verrà rilasciata presto. Se avessero voluto ucciderla lo avrebbero fatto subito. Almeno, questo è ciò che speriamo e per cui preghiamo.

Camerun: uomo in prigione per aver fatto sesso gay Cultura Gay GLBT News

Camerun: uomo in prigione per aver fatto sesso gay

Camerun: uomo in prigione per aver fatto sesso gay Cultura Gay GLBT News

Un uomo in Camerun, Jean-Claude Roger Mbede, è stato mandato in prigione per tre anni per aver violato il divieto di sesso gay vigente nel Paese africano. La denuncia, presentata da Amnesty International, mette in evidenza le condizioni precarie in cui Mbede sta scontando la sua pena nel carcere di Kondengui a Yaoundé:

Mdebe è continuamente a rischio di attacchi fisici e altre forme di trattamento crudele, inumano o degradante a causa del suo orientamento sessuale, reale o percepito dai suoi compagni di cella. Amnesty International ritiene che Jean-Claude Roger Mbede sia un prigioniero di coscienza, incarcerato solo a causa del suo orientamento sessuale.

Brindisi: gay riottiene la patente di guida Cultura Gay GLBT News

Brindisi: gay riottiene la patente di guida

Brindisi: gay riottiene la patente di guida Cultura Gay GLBT News

Cristian Friscina, il ragazzo gay di Brindisi che si è visto negare il rinnovo della patente di guida per incompabilità psicofica ce l’ha fatta. Aiutato e difeso dall’avvocato Antonio Rotelli, presidente di Rete Lenford, il giovane è riuscito a riottenere l’abilitazione necessaria per guidare nuovamente l’autmobile. Lo riferisce l’associazione lgbt Certi Diritti (Fonte Repubblica):

Non abbiamo idea di quanti siano i Cristian Friscina in Italia perché molte persone non hanno il coraggio di denunciare questo vero e proprio sopruso, forse non solo di tipo burocratico. Ci auguriamo che si faccia presso gli uffici della Motorizzazione civile di tutta Italia una verifica ministeriale. Ringraziamo Antonio Rotelli, l’Unar, il ministro Carfagna, il presidente Fini e i media per aver aiutato e dato sostegno a Cristian, che ora potrà trovarsi un lavoro grazie al fatto che può guidare.

Georgia: lesbica "curata" con minacce e violenza fisica Cultura Gay

Georgia: lesbica “curata” con minacce e violenza fisica

Georgia: lesbica "curata" con minacce e violenza fisica Cultura Gay Minacce, violenze e umiliazioni. È quanto ha dovuto subire una giovane lesbica prima da due poliziotti e poi da un gruppo di fondamentalisti evangelici, tutti erano intenzionati a farla diventare eterosessuale.

Amanda Booker di Bartow County, Georgia, è un a donna omosessuale con problemi di droga; in seguito all’abuso di sostanze stupefacenti è stata condotta in ospedale per accertamenti. È proprio all’interno della struttura sanitaria che ha incontrato i suoi aguzzini, una coppia di poliziotti che al posto di portarla in un centro di riabilitazione ha preferito segregarla in casa per farla “guarire dal suo male”.

Milano, nuove scritte omofobe alla Bocconi: "I froci si curano a Zyklon b" Cultura Gay GLBT News

Milano, nuove scritte omofobe alla Bocconi: “I froci si curano a Zyklon b”

Milano, nuove scritte omofobe alla Bocconi: "I froci si curano a Zyklon b" Cultura Gay GLBT News

L’Università Bocconi di Milano è ancora sotto assedio: dopo il grave episodio omofobo, dei giorni scorsi, nei confronti di un ragazzo omosessuale, sono stati imbrattati i manifesti di un convegno friendly con scritte, in pennarello blu, del tipo “I froci si curano a Zyklon b” e “L’hiv la vostra punizione”, sopra ad una freccia che punta diritto al nome dell’associazione bocconiana che si batte per i diritti delle persone glbt. Un gesto di condanna da Ivan Scalfarotto, tra gli ospiti della convention (Fonte Repubblica):

Ora bisogna tutelare e incoraggiare i ragazzi dell’associazione anche perché bisogna evitare che si verifichi un’escalation di casi del genere. Purtroppo, la legge Mancino non è stata mai estesa alle tesi omofobiche. Mi chiedo però se scritte del genere, in un Paese civile, non creino sufficiente allarme sociale da poter essere deferite alla magistratura.

Bocconi, il ragazzo gay aggredito: "E' giusto che i cittadini si sentano liberi di denunciare atti di violenza omofobica con la sicurezza di avere l'appoggio delle istituzioni" Cultura Gay

Bocconi, il ragazzo gay aggredito: “E’ giusto che i cittadini si sentano liberi di denunciare atti di violenza omofobica con la sicurezza di avere l’appoggio delle istituzioni”

Bocconi, il ragazzo gay aggredito: "E' giusto che i cittadini si sentano liberi di denunciare atti di violenza omofobica con la sicurezza di avere l'appoggio delle istituzioni" Cultura Gay A pochi giorni dal gravissimo episodio omofobo che ha coinvolto un ragazzo gay della Bocconi (insultato e aggredito per aver tentato di non far strappare dei manifesti friendly), Repubblica ha raccolto la testimonianza del diretto interessato:

Sono stato protagonista nella mia università, la Bocconi, di un episodio di aggressione a sfondo omofobico. Mi hanno apostrofato dandomi del “frocio, ricchione e omosessuale” per aver ripreso uno studente che strappava un poster dell’associazione Best che pubblicizzava la Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia. Tutto questo davanti all’indifferenza di altri studenti.

Ha aggiunto:

Milano, studente gay aggredito alla Bocconi: ”Omosessuale, frocio e ricchione”‎ Cultura Gay GLBT News

Milano, studente gay aggredito alla Bocconi: ”Omosessuale, frocio e ricchione”‎

Milano, studente gay aggredito alla Bocconi: ”Omosessuale, frocio e ricchione”‎ Cultura Gay GLBT News Alla Bocconi, una delle università più prestigiose (e aperte mentalmente) di Milano, non ci si aspetterebbero comportamenti omofobi fuori dal comune. Ed invece, è accaduto che un ragazzo gay è stato aggredito e insultato pesantemente mentre cercava di non far strappare dei manifesti che promuovevano l’accettazione di diversità di genere e orientamento sessuale. A denunciare lo spiacevole accaduto è stata proprio Giulia Tagliaferri, studentessa e presidente del Best (Bocconi Equal Student):

Gli hanno urlato “omosessuale, frocio e ricchione”, testualmente. Roberto ha sorpreso uno studente della Bocconi mentre strappava un poster dell’associazione che sponsorizzava l’iniziativa del 17 Maggio per la Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia, e che è stata finanziata con i contributi dell’Università Bocconi. In seguito alla richiesta di spiegazioni di quel gesto, Roberto è stato aggredito verbalmente dallo studente e intimorito con un atteggiamento aggressivo e fisicamente minaccioso. Ci hanno staccato i manifesti un po’ dappertutto e alcuni sono stati imbrattati con la scritta “froci”.

Una lettera, firmata dal rettore Guido Tabellini e dal consigliere delegato Bruno Pavesi, ha specificato la ferma condanna per un gesto alquanto ignobile. Si legge nella missiva (Fonte Repubblica):