Sospesa dal suo incarico di truccatrice perché trans. È successo ad una donna di 38 anni di Milano, il fattaccio è accaduto all’interno della trasmissione televisiva Io Canto, programma che ospita baby talenti dalle ugole d’oro. Da tempo la protagonista della vicenda sognava di cambiare definitivamente sesso: il suo desiderio si è avverato un anno fa quando è diventata una donna a tutti gli effetti.
Oltre alla trasformazione da uomo a donna, poco è cambiato nella vita della vittima che ha subito la discriminazione: ha continuato a lavorare a Mediaset come truccatrice in programmi di successo come Chi vuol essere milionario e la prima edizione di Io canto (solo per citare i più recenti). Evidentemente qualcosa è cambiato dall’ultima edizione del programma fotocopia di Ti lascio una canzone, perché con l’inizio della stagione numero due la sua presenza non è stata più gradita. A Spiegarlo è la stessa trans dalle pagine di Libero:
Tutto è iniziato lunedì. Seguivo le prove di Io Canto, che sarebbe iniziato il giorno successivo. Mi presento puntualissima alle 10, l’orario della convocazione. Qualcuno evidentemente ha notato la mia presenza e dopo un paio di ore vengo chiamata dai miei responsabili. “La tua immagine turba i bambini”, mi dicono, “sei rimossa”. Incredibile: tutte le mie colleghe sono state solidali. Io non vado in giro con le piume o con le parrucche. Sono sempre sobria. Avrei dovuto truccare i bambini, che sono una minoranza, e tutto il resto del cast artistico, ma invece nulla: mi comunicano che sarei stata spostata a un’altra produzione, Velone, per coprire il buco.
La donna ha spiegato che non intende fare causa alla produzione del programma. Quello che desidera è semplicemente mettere alla luce l’ipocrisia e l’intolleranza presenti nel nostro paese:
Me ne sto buona, non ho nemmeno parlato della cosa all’azienda, non si può piacere a tutti. L’importante è che si capisca cosa succede al giorno d’oggi, nel 2010. Bisogna fare capire che la sessualità non influisce sulla professionalità. È squallido che vengano usati i bambini come scusa. L’Italia, a quanto pare, non è preparata per il diverso.
La sospensione della truccatrice è dovuta ai malumori di alcuni genitori dei bambini che partecipano al programma. È strano pensare che questi ultimi consentano ai loro pargoli di esibirsi davanti al pubblico come scimmiette ammaestrate, facendoli fare cose che nella vita reale non farebbero. Ottimo esempio di moralità.