“Conversione” da gay ad etero: perchè è una cavolata

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"Conversione" da gay ad etero: perchè è una cavolata Cultura Gay

Potremmo parlare per ore di quanto la “conversione” da gay ad etero sia una cavolata. Ma non vogliamo fare i “fondamentalisti” anche noi come quei cristiani che creano dei camping di redenzione per coloro che intendono “rinunciare” al proprio “comportamento omosessuale” ma vogliamo tentare di farvi capire quanto la sessualità sia fluida e come sia normale che ci si possa innamorare o provare attrazione a prescindere dal genere.

Non si può pensare di cambiare la natura o l’istinto. Ma si può facilmente comprendere, se non si chiudono gli occhi appositamente, che la sessualità non è per forza costretta in una canonicità ideata secondo standard specifici. Quando si tenta di “convertire” qualcuno cambiandolo nella sua natura, non si sostiene un vero cambiamento: si fa una forzatura. Si spinge qualcuno ad essere ciò che non è. E’ differente come cosa. La sessualità non può essere vista come una scatola con tanti cassetti separati ma più che altro come un appartamento con tante porte comunicanti. Quando si tenta di cambiare una persona in tal modo, è come se queste porte venissero murate. Una persona che si è sempre ritenuta etero può innamorarsi di qualcuno dello stesso sesso. E può capitare che accada anche che chi si è sempre identificato come gay possa innamorarsi qualcuno del sesso opposto. La pansessualità e la bisessualità sono due realtà più forti e presenti nella nostra società di quel che possiamo pensare.

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La conversione di sessualità… non esiste. E non può essere imposta. Questo è un concetto che va ricordato. Continuamente. Siamo un insieme di sfumature, non un colore unico e statico.