Svolta nel giallo dell’aggressione avvenuta a Roma ai danni di un omosessuale. Durante il processo che vede imputati tre buttafuori – accusati di aver provocato danni irreversibili ad un avventore del locale in cui lavoravano – uno dei testimoni chiamati a deporre è stato indicato dall’ avvocato Daniele Stoppello, difensore della vittima, quale altro aggressore.
Il pestaggio è avvenuto a Roma, il 25 gennaio del 2009, presso l’Alpheus. L’uomo è stato massacrato di botte dai tre addetti alla sicurezza per la sua omosessualità: è stato colpito con una scarica di pugni e calci che gli ha provocato la rottura del braccio destro, di due costole, di un dente, più molteplici tagli sulla testa e sul labbro.
La vittima, presente in aula, ha riferito all’avvocato di aver riconosciuto il testimone/aggressore per il suo aspetto fisico, in particolare per la calvizie e per un neo sulla guancia. L’udienza è stata rinviata a nuova data per permettere a quest’ultimo di prendere contatto con un avvocato.
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