L’omofobia politica che non pensa ai bambini

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L’omofobia politica non pensa ai bambini ed alle loro necessità. La battaglia per le unioni civili gay lascerà, con molta probabilità, nel gruppo delle sue vittime anche tutti quei minori figli di un solo genitore che per qualche motivo, a prescindere dalla sessualità non hanno la possibilità di sposarsi.

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Nell’atroce vizio di voler rigettare qualsiasi diritto delle persone omosessuali, la classe politica non tiene conto che il suo schierarsi in maniera nettamente negativa sia nei confronti delle unioni civili che nella stepchild adoption, quelli che vi rimettono di più sono proprio i bambini che sostengono di voler tutelare. Averla cancellata dal ddl è un atto di quelli che la comunità LGBTQ non dovrebbe assolutamente perdonare al presidente del consiglio Matteo Renzi. Come si può giocare in malo modo sui diritti basilari delle persone? E soprattutto quello dei bambini di essere riconosciuti dal patrigno e dalla matrigna?

E’ incredibile come per via della religione e dell’ignoranza la gente comune debba vedersi strappare dei diritti che non si possono che definire necessari. Perché amare una persona dello stesso sesso deve rappresentare nel nostro paese la più alta manifestazione dell’accontentarsi?  Il ddl Cirinnà, è evidente, è stato stravolto. Non vogliamo tornare a parlare dell’ostruzionismo che ha subito con degli atti politici che definire razzisti è anche fare loro un complimento. La legge con molta probabilità passerà incompleta e l’intera comunità queer dovrà anche ringraziare di ottenere un riconoscimento a metà che comunque continua a negare le famiglie arcobaleno. La vera domanda che viene da porsi è: la gente al potere come riesca ancora a guardarsi allo specchio?

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