Timothy Dolan: "Il matrimonio gay è un ingranaggio sociale orwelliano" Cultura Gay

Timothy Dolan: “Il matrimonio gay è un ingranaggio sociale orwelliano”

Timothy Dolan: "Il matrimonio gay è un ingranaggio sociale orwelliano" Cultura Gay

La legalizzazione del matrimonio gay potrebbe essere imminente nello Stato di New York e l’arcivescovo Timothy Michael Dolan si è scagliato contro la celebrazione, definendola ingranaggio sociale orwelliano. L’arcivescovo, da sempre accanito oppositore dell’istituzione, ha scritto in un blog:

La chiesa cattolica afferma la dignità degli omosessuali ma non accetta che venga data loro la possibilità di sposarsi! Lo dice la stessa definizione di matrimonio: è un’unione eterna tra uomo e donna, e ringraziando Dio, per avere bambini, tra un uomo ed una donna. Difendere tale definizione tradizionale non è bigottismo o bullismo; non è negare dei diritti! In una civiltà sociale moralizzata non tutti i desideri possono diventare diritti! Se cediamo a questo ingranaggio orwelliano, nel futuro il concetto di matrimonio verrà sempre più sconvolto, sino a concepire spose multiple o matrimoni tra membri della stessa famiglia! Se i governi non comprenderanno che famiglia significa un uomo, una donna e, forse, dei bambini, temo che l’opera di Orwell non resterà un pura fiction!

Nuova Zelanda: manifestazione di massa contro l'omofobia Cultura Gay Manifestazioni Gay

Nuova Zelanda: manifestazione di massa contro l’omofobia

Nuova Zelanda: manifestazione di massa contro l'omofobia Cultura Gay Manifestazioni Gay Le associazioni di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali hanno convocato, per il prossimo nove giugno, una manifestazione al parco Witangi per contrastare l’omofobia e la transofobia che ancora persistono nel Paese. I manifestanti chiederanno al governo di garantire loro un impegno nel ricorrere a tutti i mezzi necessari a garantire a tutti i cittadini gli stessi diritti, indipendentemente dall’identità di genere.

La storia si è ripetuta anche nella lontana Nuova Zelanda e, dopo i cataclismi naturali che hanno colpito la nazioni, alcuni leader religiosi hanno incolpato la comunità gay. I disastri naturali sarebbero un castigo divino per la tolleranza nei confronti della comunità gay. Idiozie che non fanno che donare una base illogica all’omofobia. Ci mancava solo che terremoti, catastrofi, tsunami e, perchè no, la fine del mondo, fossero attribuiti agli omosessuali.

Messico, l'Arcivescovo di Oaxaca: "A nessun uomo pulito e onesto piacerebbe essere omosessuale" Cultura Gay

Messico, l’Arcivescovo di Oaxaca: “A nessun uomo pulito e onesto piacerebbe essere omosessuale”

Messico, l'Arcivescovo di Oaxaca: "A nessun uomo pulito e onesto piacerebbe essere omosessuale" Cultura Gay

Era ormai da un po’ di tempo che non si sentiva un uomo di Chiesa parlar male della comunità omosessuale. Per sopperire a questa mancanza ci ha pensato da poco l’arcivescovo di Oaxaca (Messico). José Luis Chavez Botello, in occasione della festa della mamma ha fatto intendere che i gay sono contro natura (la solita litania) e che a nessuna persona per bene farebbe piacere essere omosessuale:

A nessuna donna pulita e onesta piacerebbe essere lesbica, a nessun uomo pulito e onesto piacerebbe essere omosessuale. Ogni persona che in maniera obiettiva e serena apprezza il proprio corpo intende la grandezza dello stesso e la sua missione. Dio non si sbaglia, nasciamo con un sesso e una missione.

Lady Gaga: pastore approva il messaggio pro-gay di Born This Way Cultura Gay Icone Gay

Lady Gaga: pastore approva il messaggio pro-gay di Born This Way

Lady Gaga: pastore approva il messaggio pro-gay di Born This Way Cultura Gay Icone Gay Come sanno bene i fan di Lady Gaga, manca meno di una settimana dall’uscita di Born This Way. La cantante di origini italiane, ultimamente, ha ricevuto il benestare anche da parte anche dei cristiani… o meglio, di un prete cristiano.

Rick Meyer, a capo della Church of Christ, ha fatto sapere che non c’è nulla di sbagliato nel messaggio lanciato dalla star all’interno della hit Born This Way. Il pastore ha quindi comunicato alla sua comunità che agli occhi di Dio non importa il colore della pelle, l’inclinazione sessuale o la lingua parlata dei suoi figli: si è visti tutti allo stesso modo.

Usa: Chiesa Presbiteriana permette ordinazione dei ministri gay Cultura Gay

Usa: Chiesa Presbiteriana permette ordinazione dei ministri gay

Usa: Chiesa Presbiteriana permette ordinazione dei ministri gay Cultura Gay Il 10 maggio scorso un’innovativo provvedimento è stato concepito nel cuore della chiesa Presbiteriana statunitense: i Ministri gay potranno far parte dell’istituzione. Ovviamente, una certa libertà d’azione e decisionale è stata lasciata alle singole regioni. Michael Adee, veterano presbiteriano che ha lottato per la causa gay ha annunciato con gioia:

Gioisco del fatto che i presbiteriani si siano concentrati su ciò che conta di più: la fede ed il carattere e non l’orientamento sessuale del singolo individuo.

Usa, il reverendo Clenard Childress: "L'accettazione dei diritti gay è il segno della fine dei tempi" Cultura Gay

Usa, il reverendo Clenard Childress: “L’accettazione dei diritti gay è il segno della fine dei tempi”

Usa, il reverendo Clenard Childress: "L'accettazione dei diritti gay è il segno della fine dei tempi" Cultura Gay Il Reverendo Clenard Childress ha affermato che, a suo parere ovviamente, l’accettazione sociale dei diritti gay è l’inizio della fine della civilizzazione. A RenewAmerica.com il Pastore della chiesa New Clavary Baptist ha attaccato pesantemente il clero che supporta la comunità GLBT, additando i suoi componenti falsi profeti:

Come cristiani dovremmo credere che Dio ha improvvisamente cambiato le sue opinioni sull’omosessualità come alcuni vogliono farci credere? Siamo così stupidi? Ricordatevi, Gesù ha detto che gli ultimi giorni saranno i giorni di Molti. L’omosessualità si sta imponendo sul resto della società.

L'imam Ali Abu Shwaima contro Vendola: "Non votatelo perchè è gay" Cultura Gay

L’imam Ali Abu Shwaima contro Vendola: “Non votatelo perchè è gay”

L'imam Ali Abu Shwaima contro Vendola: "Non votatelo perchè è gay" Cultura Gay Non è un periodo facile per Nichi Vendola. Prima gli attacchi a sfondo omofobo di Beppe Grillo a Bologna, adesso ci si mette pure l’imam di Segrate, Ali Abu Shwaima, che esorta gli elettori musulmani a non votare il candidato Sel perchè appartenente ad un gruppo gay-friendly (Fonte La Repubblica):

I musulmani di Milano non devono votare i candidati della lista di Sinistra Ecologia e Libertà perché il suo leader, Nichi Vendola, in quanto omosessuale, ha una condotta che non va d’accordo con l’etica islamica.

Abu Bakr Geddouda, segretario della moschea milanese di Cascina Gobba, si è espresso nettamente contro l’invito rivolto ai fedeli dell’esponente islamico:

Ritengo sia sbagliata la sua posizione nei confronti di Davide Piccardo e dei candidati di Sinistra Ecologia e Libertà (Paolo Abdullah Gonzaga per il consiglio di zona 2 e Omar el-Sayed per il consiglio di zona 9, ndr). Noi non possiamo giudicare i candidati per la loro vita privata ma valutiamo i loro programmi, perché abbiamo tante cose che ci interessano e dobbiamo far capire a tutti che noi immigrati di seconda generazione siamo cittadini italiani a tutti gli effetti.

I luterani aprono alle coppie gay Cultura Gay

I luterani aprono alle coppie gay

I luterani aprono alle coppie gay Cultura Gay

Nel corso del Sinodo della Chiesa Evangelica Luterana in Italia, che si riunirà a Roma dal 12 al 15 maggio, il decano Holger Milkau e la presidente Christiane Groeben tratteranno lo spinoso tema del riconoscimento delle coppie gay condannando fermamente le “ingiuste forme di pregiudizio o esclusione, magari realizzate in nome di una religione o di una confessione, come anche le cronache piu’ recenti talvolta ci raccontano” (Fonte Agi):

Sul tema della benedizione di persone etero ed omosessuali in comunioni di vita particolari, da non confondersi con la celebrazione nuziale, la Celi ha da tempo iniziato un processo di riflessione sulla realta’ delle unioni di vita differenti da quelle della famiglia classica. La riflessione nasce dall’esperienza pastorale che porta quotidianamente a contatto con diverse e nuove forme di convivenza, generando la necessita’ di accompagnare persone che cercano supporto nel vivere la loro particolare situazione in Italia.

Livorno: storico incontro tra il vescovo Simone Giusti e l'Arcigay Cultura Gay

Livorno: storico incontro tra il vescovo Simone Giusti e l’Arcigay

Livorno: storico incontro tra il vescovo Simone Giusti e l'Arcigay Cultura Gay Storico incontro tra i rappresentanti dell’Arcigay Livorno ed il vescovo Simone Giusti negli uffici della Curia. In una nota il segretario livornese dell’Arcigay Calàero Catavaio, ha commentato il confronto con entusiasmo (Fonte La Nazione):

Una posizione di avanguardia rispetto alla realta’ nazionale della Chiesa Cattolica in Italia. Il vescovo Giusti ha testimoniato un’apertura alle tematiche relative all’omosessualità, in controtendenza rispetto alle chiusure che vengono nello stesso giorno dall’arcivescovo di Palermo Paolo Romeo che ha vietato una veglia di preghiera per le vittime dell’omofobia.

La sezione gay livornese ha illustrato, inoltre, un quadro dell’associazionismo ‘lgbt’ cattolico riportando ‘il disagio dei molti omosessuali cattolici che si sentono divisi tra la volonta’ di vivere serenamente e visibilmente la propria affettività e la feroce condanna religiosa che ancora grava sulle loro esistenze’.

Palermo: parroco vieta la veglia anti-omofobia ai cristiani gay Cultura Gay

Palermo: parroco vieta la veglia anti-omofobia ai cristiani gay

Palermo: parroco vieta la veglia anti-omofobia ai cristiani gay Cultura Gay Padre Luigi Consonni, parroco della Chiesa di Santa Lucia a Palermo, ha annunciato la sospensione della veglia di preghiera indetta dai cristiani gay in occasione della Giornata mondiale contro l’omofobia:

La Curia di Palermo, venuta a conoscenza dell’iniziativa, mi ha invitato, nel pieno rispetto delle norme date dalla Santa Sede, a sospendere l’incontro di preghiera del giorno 12 nella nostra parrocchia.

Daniela Tomasino, presidente di Arcigay Palermo e portavoce del Palermo Pride, non ha digerito ancora il no rifilato dalla Curia per l’organizzazione dell’evento:

Milano: prime nozze gay religiose celebrate da un pastore donna Cultura Gay GLBT News

Milano: prime nozze gay religiose celebrate da un pastore donna

Milano: prime nozze gay religiose celebrate da un pastore donna Cultura Gay GLBT News Il 21 maggio prossimo a Cormano saranno celebrate le nozze di una coppia gay e di una lesbica. Agnese Cighetti e Letizia Sorrisi e la coppia formata da Carmelo Mazzeo e Paolo Cenni saranno celebrate da Madre Maria Vittoria Longhitano, parroca anglicana di Milano. Le coppie professano il loro essere cristiani ed il sentirsi come gli altri innamorati. A testimoniare la fondatezza religiosa delle loro unioni, durante la messa verrà letto un passaggio della Bibbia relativo alle vicende di Rut e Noemi, prima testimonianza di un legame omo-affettivo.

I matrimoni così sanciti non avranno però valore legale in Italia. Letizia e Agnese ne chiederanno il riconoscimento in Spagna:

Ci andremo per ricorrere alla fecondazione assistita,

Argentina: vescovo Hector Aguer chiede a Giovanni Paolo II di perdonare chi ha legalizzato i matrimoni gay Cultura Gay

Argentina: vescovo Hector Aguer chiede a Giovanni Paolo II di perdonare chi ha legalizzato i matrimoni gay

Argentina: vescovo Hector Aguer chiede a Giovanni Paolo II di perdonare chi ha legalizzato i matrimoni gay Cultura Gay Il vescovo argentino Hector Aguer ha chiesto al grande Beato Giovanni Paolo II un’intercessione davvero particolare nonché fuori luogo, ossia di perdonare coloro che hanno approvato la legalizzazione del matrimonio gay.

L’Argentina è stato il primo stato latino-americano a decretare la legalità della celebrazione, lo scorso luglio. I legislatori approvarono il disegno di legge nonostante le dure contestazioni della Chiesa Cattolica. Un cardinale nominò il movimento a favore delle nozze gay opera del diavolo.

Daniele Priori: "Numerosi i documenti omofobici durante il Pontificato di Giovanni Paolo II" Cultura Gay

Daniele Priori: “Numerosi i documenti omofobici durante il Pontificato di Giovanni Paolo II”

Daniele Priori: "Numerosi i documenti omofobici durante il Pontificato di Giovanni Paolo II" Cultura Gay In un articolo, dal titolo eloquente ‘Wojtyla è beato ma con lui i gay non poterono entrare nel regno di Dio’, pubblicato su Liberiamo.it, rivista on line dell’associazione fondata e presieduta dal capogruppo Fli, Benedetto Della Vedova, Daniele Priori, segretario nazionale di GayLib, racconta il Pontificato di Giovanni Paolo II nei riguardi del popolo omosex:

La Chiesa non ha avuto nessuna pietà per molti nel corso dei secoli, in particolare per gli omosessuali. E i ventisei anni di pontificato del Beato Giovanni Paolo II non hanno fatto certo eccezione: numerosi e non poco omofobici furono i documenti prodotti, per lo più dalla Congregazione della Dottrina della Fede, guidata da Joseph Ratzinger, tra il 1982 e il 2005. Nel 2000, però, undici anni fa, con il grande Giubileo di inizio millennio, in molti sperarono che il redde rationem annunciato e compiuto dalla Chiesa comprendesse anche le persone omosessuali. Invece, nonostante per tutte le altre minoranze, dagli ebrei agli ugonotti, ci siano state scuse ufficiali e mirate, indirizzate e ribadite dallo stesso Giovanni Paolo II a nome della Chiesa cattolica, ciò non è avvenuto nei confronti degli omosessuali per una ragione pura e semplice: la Chiesa non riconosce affatto l’esistenza di una comunità omosessuale ma piuttosto quella di un serio problema, un peccato chiamato omosessualità dal quale gli uomini devono essere redenti, come si annotava nel 1983 all’interno della lettera ai vescovi sul problema dell’omosessualità intitolata proprio Homosexualitatis problema.

Spagna:  la discriminazione gay si espande con le tasse dei contribuenti Cultura Gay GLBT News

Spagna: la discriminazione gay si espande con le tasse dei contribuenti

Spagna:  la discriminazione gay si espande con le tasse dei contribuenti Cultura Gay GLBT News La chiesa cattolica spagnola ha cominciato da svariati mesi un’esaustiva campagna per far sì che i contribuenti marchino la casella relativa all’istituzione nell‘IRPF, destinandole, in sostanza una quota delle proprie tasse. La campagna dello scorso anno ha fruttato alla chiesa ben 252 milioni di euro.

Ma destinare soldi alla chiesa porta a diverse conseguenze. La più importante, segnalata da Europa Laica, riguarda il fatto che, marcare tale casella, implica il non destinare tale denaro a Sanità, Educazione ed altri settori simili, con un impoverimento delle casse dello stato, già dilapidate dalla recente crisi.