La pubblicità “gay” di Tiffany finisce sotto accusa nel nostro paese. La motivazione? Secondo alcuni esponenti della nostro governo contrasterebbe con l’identità del popolo italiano. Sul serio? Sembra uno scherzo di cattivo gusto, eppure sono parole dichiarate da sottosegretari allo Sviluppo economico ed all’Istruzione. Fino a che punto può spingersi l’omofobia politica italiana?
