Lo smalto alle unghie non è “gay” o sinonimo di omosessualità. E’ assurdo quanto ancora certi stereotipi vengano trasmessi di cultura in cultura e di stato in stato, portando ad un omofobia gretta e strisciante.
L’esempio ce lo fornisce l’ennesimo tentativo di outing di Cristiano Ronaldo da parte della stampa. Ripetendo per l’ennesima volta che eventualmente deve essere rispettato il diritto di ogni persona al coming out in caso non sia dichiarata, una rivista straniera di gossip alla ricerca di scoop ha iniziato a puntare il giocatore per dello smalto nero indossato sui piedi.
Già la ricerca della notiziona di outing a tutti i costi lascia il tempo che trova. Ma ci si è mai fatto caso che sono molte le star che indossano smalti più o meno colorati per puro e semplice piacere e che sono sposati con famiglia e non hanno mai provato il desiderio di un partner dello stesso sesso? Non si vuole disquisire il caso singolo: come ripetiamo è necessario rispetto delle volontà dei singoli ad ogni costo. Qui si vuole combattere contro il solito atteggiamento del maschio gay effeminato, donna lesbica “camionista” e poco femminile e verso tutti quegli stereotipi che si danno per scontati su una sessualità che non è quella etero.
Lo smalto sulle unghie di un uomo non è da gay, i capelli corti su una donna non la fanno omosessuale, il ragazzo a cui piace vestirsi bene non è per forza queer. Basterebbe davvero poco per cambiare il mondo invece di fare i pettegoli a tutti i costi.
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