Le Olimpiadi Londra 2012 sono un momento di riflessione con una portata mediatica internazionale: una protesta è stata programmata davanti alla sede del Comitato olimpico lo scorso fine settimana per presentare una petizione volta a squalificare le nazioni partecipanti ai giochi olimpici che discriminano i cittadini sulla base dell’orientamento sessuale.
L’attivista per i diritti umani Peter Tatchell, direttore della Fondazione Peter Tatchell e organizzatore della protesta ha dichiarato:
La nostra protesta coincide con una riunione l’esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e vorremmo che il CIO squalifichi i paesi che discriminano gli atleti delle Olimpiadi per motivi di sesso, etnia, religione o credo, orientamento sessuale o identità di genere.
La Carta Olimpica proibisce la discriminazione nello sport, ma non viene applicata dal CIO.
Infatti, la Carta Olimpica recita:
Ogni forma di discriminazione nei confronti di un paese o una persona per motivi di razza, religione, politica, sesso o altro è incompatibile con l’appartenenza al Movimento Olimpico.