Niente pressioni gender sui bambini

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Non bisogna fare pressioni di tipo gender sui bambini. Se gli stessi vogliono giocare con giocattoli che per la “società” sono parte del bagaglio del sesso opposto non costringeteli a negare se stessi. E’ necessario superare anche le proprie perplessità per il bene dei propri figli.

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E’ comprensibile che alcuni genitori trovino difficile uscire dagli schemi che la società impone: persone ignoranti parlano di teorie gender e complotti ogni giorno e la sessualità è qualcosa che non viene accettata. Ma non bisogna dimenticare che la società siamo noi e che noi stessi, dall’intero possiamo cambiarla. La lettera scritta da una mamma sul proprio profilo Fb, Maya Alderman, dopo aver portato suo figlio da Target per un acquisto può insegnare davvero molto:

Per la mamma che ho incrociato al Target con i suoi due figli. Tu non mi conosci, e io lo so. Perché tu non mi conosci, non sai della mia lotta quotidiana con la ansia. Così, quando ho portato al negozio mio figlio, che quella mattina aveva scelto una fascia fucsia da indossare in testa con delle ciabattine di Batman, lui mi ha trascinato verso la zona dedicata alle Barbie. E lì ti ho visto. Ho visto il tuo sguardo.

Andando in posti così con mio figlio può diventare difficile, per me. Entro in panico  quando penso agli sguardi e ai pensieri che le persone possono avere su di lui. Ma lui, per fortuna, non se ne accorge o non se ne cura. In questa particolare occasione eravamo andati a comprargli una Barbie con i soldi che si era messo da parte. Oh, se potessi vedere la felicità sul suo volto quando siamo arrivati al corridoio tutto rosa e viola glitterato riempito fino all’orlo di belle bambole. Pura e innocente gioia.

Ma vi siamo passati vicini a te, tuo marito e ai tuoi figli, nel corridoio pieno di camion e action figures, quindi non hai potuto vedere quella gioia. Probabilmente non hai notato come riprendevo fiato mentre mi avvicinavo alla tua famiglia, chiedendomi quale sarebbe stata la mia reazione o quella dei vostri figli. Ma vi ho notato. Ti ho visto.
Hai guardato mio figlio, con la sua bella fascia fucsia in testa e gli occhi azzurri, e poi mi hai guardato.
I nostri occhi si sono incontrati, e hanno sorriso. Hai sorriso. Poi ti sei voltata a guardare i tuoi figli che stavano fissando mio figlio e hai sorriso loro. E così sono tornati alle macchinine, e noi siamo andati a trovare la perfetta Barbie ballerina. E’ stato un”cinque da mamma a mamma”. Non ci siamo scambiati parole, né gesti con le mani.
Solo un sorriso e una piccola rassicurazione che forse forse tutto era andato bene. Quindi grazie.
Grazie per aver notato mio figlio e aver fatto capire ai tuoi figli, che avevano visto quando fosse differente da loro, che era tutto ok. Grazie per aver alleviato le mie ansie, quella mattina.
Grazie.

Photo Credit |Maya Alderman Facebook

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