Quando distrattamente si parla di questi campi nei film spesso ci si sofferma poco a pensarci, ma la nostra società è stata in grado di creare delle strutture dove in modo abominevole ed atroce, degli pseudo “professionisti” offrono ai gay ed alle lesbiche una “conversione” in eterosessuali. Parliamo di attualità: in Sudafrica, in questi giorni, è emersa la morte di due giovani in una struttura del genere.
La prima volta che ne sentii parlare fu visionando “Latter Days“, uno stupendo film a tematica gay (tradotto in italiano con il titolo “Inguaribili romantici”, N.d.R.). La trama, molto più ampia e profonda di quel che vi descriverò, riguardava la storia d’amore tra un ragazzo ed un mormone, spedito poi, per essere guarito, in uno di questi campi di conversione. Purtroppo di gente abusiva e gretta, che si difende dietro testi religiosi e antichi ve ne è tanta, e questi campi, grazie anche all’ignoranza delle persone, sono una vera e propria realtà di “successo”, sia in posti come gli Stati Uniti o il Sudafrica, sia con minore presa e sotto forma di “corsi”, anche da noi qui in Italia.
Di solito, per spingere le persone ad una “conversione” vengono usati metodi poco ortodossi quanto lavori di tipo forzato, preghiera intensa e tanti piccoli mezzi coercitivi che portano la ragazza o il ragazzo che si sottopongono (quasi mai volontariamente, N.d.R.) a queste pratiche, a sviluppare una sorta di abulia generale e confusione psicologica. Così, mentre coloro che tengono il corso possono mostrare i “risultati ottenuti”, le persone che vengono sottoposti a tale esperienza vengono di solito, dopo un periodo di iniziale stasi, gettate in una spirale di depressione e scarsa autostima che deriva dal non sentirsi adeguati. Questo nella migliore delle ipotesi, quando per “cambiare” , i giovani non vengono torturati letteralmente fino allo sfinimento fisico.
Un consiglio, di cuore: se dovesse mai capitarvi di imbattervi in qualcuno che vuole cambiarvi, allontanatevi di corsa. E tenetelo a distanza. Non c’è peggior omofobo di colui che non accettandosi pretende di cambiare se stesso e gli altri.