Padre Gonzalo Miranda: "I gay come il caffè decaffeinato" Cultura Gay GLBT News

Padre Gonzalo Miranda: “I gay come il caffè decaffeinato”

Padre Gonzalo Miranda: "I gay come il caffè decaffeinato" Cultura Gay GLBT News Ennesima dichiarazione a sfavore delle unioni omosessuali. In occasione della recente decisione da parte del governo messicano di autorizzare i matrimoni tra persone dello stesso sesso, Padre Gonzalo Miranda, docente di bioetica all’Università Regina Apostolorum, ha fatto sapere di essere in disaccordo su quanto legiferato dal paese che occupa la parte meridionale dell’America Settentrionale. La definizione che ha dato ai legami gay è degna di essere menzionata:

Una relazione gay è come il caffé decaffeinato: non sveglia.

Se pensate che Padre Gonzalo si sia limitato a queste dichiarazioni vi sbagliate, perché durante una conferenza stampa tenutasi  a Città del Messico ha indicato l’esempio che i cittadini messicani dovrebbero seguire:

Ivan Scalfarotto: "Vietare i matrimoni gay è uno sbaglio" Cultura Gay

Ivan Scalfarotto: “Vietare i matrimoni gay è uno sbaglio”

Ivan Scalfarotto: "Vietare i matrimoni gay è uno sbaglio" Cultura Gay È da poco stato pubblicato il libro In nessun paese di Ivan Scalfarotto e Sandro Mangiaterra, nel quale si parla dell’arretratezza della legislazione in Italia. È facile intuire che il tema principale del volume parla di (mancate) leggi a favore delle coppie omosessuali: l’Italia è tra i 78 paesi che considerano l’essere gay un reato, senza contare che ci troviamo agli ultimi posti in occidente tra coloro che considerano i diritti delle persone LGBT come un mero accessorio.

Gli autori, intervistati da Repubblica, hanno ben individuato le ragioni dell’arretratezza da parte del nostro Paese, ecco quanto dichiarato:

La politica in Italia non è più in grado di guidare il paese e, al massimo, si limita a seguirlo. Il fatto è che il concetto di famiglia è cambiato di più negli ultimi quarant’anni che nei mille anni precedenti e, nonostante questo, non abbiamo strumenti legislativi adeguati alla realtà che ci circonda. Se il parlamento stesso ha allargato i benefit anche ai partner conviventi dei deputati e dei senatori vuol dire che la politica ha ben presente il fenomeno.

Roma: niente casa a ragazzi gay Cultura Gay GLBT News

Roma: niente casa a ragazzi gay

Roma: niente casa a ragazzi gay Cultura Gay GLBT News Quando si è alla ricerca di un appartamento in affitto in una grande città le questioni da affrontare sono tante: trovare un alloggio che non abbia le sembianze di una stalla, che abbia un prezzo ragionevole, che ci permetta di arrivare in centro senza prendere uno shuttle della Nasa e ultimamente anche cercare proprietari che tollerino inquilini omosessuali. È accaduto in quel di Roma a Massimo Frana, docente presso un istituto superiore, il quale ha ricevuto il benservito dalla proprietaria dello stabile una volta venuta a conoscenza della omosessualità del futuro inquilino. Così la donna si sarebbe giustificata, una volta che il docente le ha chiesto maggiori spiegazioni:

Niente immigrati e gay. L’intero stabile non capisce certe cose.

Immediato è arrivato l’appoggio dell’Arcigay della capitale:

Massimo Giorgetti contrario all'assegnazione di case popolari alle coppie gay Cultura Gay

Massimo Giorgetti contrario all’assegnazione di case popolari alle coppie gay

Massimo Giorgetti contrario all'assegnazione di case popolari alle coppie gay Cultura Gay Hanno suscitato molto scalpore le affermazioni di Massimo Giorgetti, assessore all’edilizia pubblica del Veneto, sulla possibilità di assegnare case popolari anche a coppie gay. Il politico, eletto nelle fila dei Pdl, si è mostrato piuttosto contrariato per la proposta:

Sono contrario all’assegnazione di case popolari ai gay: non avendo case per tutti, si devono privilegiare utenze che corrispondano a famiglie tradizionali in stato di povertà o casi di evidente necessità come possono essere quelli di una madre che si ritrova a dover allevare un figlio da sola dopo una separazione. Certamente, la nostra è una nazione fondata sulla famiglia tradizionale e io sono d’accordo su questo: la politica avrà pure il diritto di privilegiare alcune categorie in cui crede piuttosto che altre, no? Dunque io ribadisco questo: visto che non ci sono case per tutti, qui vanno privilegiate le famiglie.

Affermazioni visibilmente discriminatorie, che trovano pieno appoggio della collega Elena Donazzan, assessore all’istruzione:

I comportamenti sessuali sono privati, però è diritto della politica fare scelte precise, specie nei momenti difficili come l’attuale dove le risorse sono limitate. Serve un serio sostegno alla famiglia. E per me e il mio partito l’unica famiglia possibile è formata da un uomo e una donna, uniti stabilmente, con i loro figli. La casa pubblica va destinata a loro, specie se in difficoltà economica. A Giorgetti il mio sostegno. Sono pronta a votare in giunta regionale un regolamento per ridefinire i criteri di attribuzione delle case pubbliche ancora di più a favore delle famiglie.

David Yost è gay Cultura Gay Televisione Gay

David Yost è gay

David Yost è gay Cultura Gay Televisione Gay David Yost, l’indimenticato Billy della serie cult Power Rangers, ha rivelato di essere gay ai media americani. L’attore ha raccontato di aver avuto problemi lavorativi per via della sua omosessualità malcelata già ai tempi in cui vestiva i panni dell’eroe in divisa blu:

Mi davano del frocio quasi sempre, e lo facevano tutti: i creatori, i produttori, gli sceneggiatori, i registi; così me ne sono andato. So per certo che i miei colleghi sul set sono stati chiamati diverse volte negli uffici dei produttori e interrogati a proposito del mio orientamento sessuale, è stato umiliante venire a sapere questa cosa. Quello che mi stavano dicendo, con il loro atteggiamento era che se davvero ero gay, come loro sospettavano, non potevo essere un super eroe.

Guido Westerwelle contro la pena di morte per i gay Cultura Gay

Guido Westerwelle contro la pena di morte per i gay

Guido Westerwelle contro la pena di morte per i gay Cultura Gay Il ministro degli Esteri e vice-cancelliere tedesco, Guido Westerwelle ed il suo fidanzato Michael Mronz, hanno recentemente condannato l’atteggiamento omofobo di Paesi come Iran, Sudan, Yemen, Mauritania, Somalia, Nigeria e Arabia Saudita che applicano la pena capitale per atti omosessuali commessi pubblicamente. In un’intervista rilasciata al magazine Brunte, il politico ha sintetizzato i motivi della sua battaglia contro ogni forma estrema di intolleranza verso i gay:

Vogliamo promuovere la tolleranza nel mondo, ma non vogliamo nemmeno ottenere l’effetto opposto agendo in modo sconsiderato.

Francia: se sei gay guadagni meno Cultura Gay

Francia: se sei gay guadagni meno

Francia: se sei gay guadagni meno Cultura Gay Uno studio, pubblicato ieri in prima pagina sul quotidiano francese Liberation, ha evidenziato come nel Paese d’oltralpe gli omosessuali siano ancora tra le vittime più colpite da discriminazione salariale. Secondo questa indagine, realizzata da due professori dell’Università d’Evry Val-d’Essone, gli eterosessuali guadagnerebbero il 6,5% in più rispetto ai colleghi gay nel settore privato e il 5,5% in campo pubblico.

La ricerca, condotta su una popolazione di 904 gay, di cui 788 lavoratori dipendenti, ha riguardato anche quella fetta di omosex “non direttamente ‘visibile’ nelle imprese” e questo, secondo uno dei due economisti, renderebbe “la discriminazione subita è ancora più grave”. Al contrario, sempre secondo le cifre rese note dal giornale, le lesbiche beneficerebbero anche di “un bonus del 2%” rispetto alle loro colleghe eterosessuali.

Due ragazzi gay si abbracciano: carabiniere li caccia dal bar GLBT News

Due ragazzi gay si abbracciano: carabiniere li caccia dal bar

Due ragazzi gay si abbracciano: carabiniere li caccia dal bar GLBT News Siete mai stati cacciati amaramente da un locale solo perchè state abbracciando il vostro migliore amico? La triste disavventura è accaduta stanotte verso le 5.30, a Mirco Vigni, 22 anni, cameriere presso il Priscilla Caffè, un noto locale gay di Torre del Lago. Dopo aver lavorato tutta la notte, il giovane si è recato da Cusimano in via San Francesco per fare colazione con la sua comitiva. In seguito ad una manifestazione d’affetto innocente verso un amico, il ragazzo viene invitato (non poco aspramente), da un carabiniere piuttosto irritato, ad uscire dal bar senza alcuna spiegazione. Ecco il racconto di Mirco a L’espresso:

Io e Fabio eravamo al bar a fare colazione, ci siamo abbracciati e un carabiniere in divisa è intervenuto. Urlando ci ha invitati ad andarcene via, dicendo che quello era un posto dove vengono i bambini e non un posto per gay. Gli abbiamo chiesto cosa stessimo facendo di male e lui ha ripetuto, a voce ancora più alta, di andarcene via. Non ci siamo nemmeno baciati. Era solo un abbraccio fra due amici. Fabio stava seduto al tavolo e io ero in piedi alle sue spalle. L’ho abbracciato. Siamo solo amici. Nel bar c’erano quattro carabinieri in divisa, seduti qualche tavolo più in là. Uno dei quattro ha parlato a voce alta, rivolto verso il bancone. Nel bar c’erano almeno una quindicina di persone a quell’ora. Ha detto riferendosi a noi, che queste cose dovevamo andare a farle da qualche altra parte, perché quello era un luogo pubblico. E che si riempiva di bambini. Io ho chiesto se l’avrebbe detto anche a un ragazzo che abbracciava una ragazza e il carabiniere, a voce ancora più alta, ha ripetuto che ce ne dovevamo andare.

A questo punto Mirco ha raccolto telefonino e portafogli e si è avvicinato al bancone:

Monsignor Giacomo Babini sui gay: "Appena apri bocca ti linciano" Cultura Gay

Monsignor Giacomo Babini sui gay: “Appena apri bocca ti linciano”

Monsignor Giacomo Babini sui gay: "Appena apri bocca ti linciano" Cultura Gay Sfogliando uno dei miei siti preferiti, Pontifex, mi sono imbattuto nelle parole “toccantissime” di Monsignor Giacomo Babini, Vescovo Emerito di Grosseto, che si domanda il senso della nostra esistenza sulla faccia della Terra:

Una categoria che appena apri la bocca ti lincia, sono i gay. Apparentemente sono quattro poveri gatti, ed invece hanno grande solidarietà tra di loro, specie in politica o nei media e sono davvero intolleranti, non lasciano che gli altri, quelli normali, dicano la loro.

Carlo Giovanardi: "Combattere l'omofobia solo dopo aver sconfitto pedofilia e violenza sulle donne" Cultura Gay

Carlo Giovanardi: “Combattere l’omofobia solo dopo aver sconfitto pedofilia e violenza sulle donne”

Carlo Giovanardi: "Combattere l'omofobia solo dopo aver sconfitto pedofilia e violenza sulle donne" Cultura Gay Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle politiche per la famiglia, ha ribadito il proprio impegno concreto alla lotta contro ogni forma di violenza verso i più deboli della società civile. Il politico ha stabilito stabilendo un’agenda quasi gerarchica di priorità (della serie chi salviamo prima tra donne, bambini e gay?) da fronteggiare entro l’anno. Indovinate un pò quale categoria è la meno tutelata?

La nostra Costituzione laica e repubblicana assegna alla famiglia, società naturale fondata sul matrimonio, un ruolo di preminenza, stabilendo un trattamento di favore soprattutto per le famiglie numerose. In questa estate sembra delinearsi un’emergenza è quella delle tante, troppe donne massacrate nel momento in cui vogliono esercitare una loro libera scelta nei confronti di un partner maschile. Un’altra emergenza è sicuramente quella della pedofilia che distrugge l’innocenza dei bambini. In questo contesto di violenza generalizzata nessuno nega che anche gli omosessuali siano vittime di aggressione. Questo problema purtroppo va ben al di là del pur vergognoso ed esecrabile fenomeno della omofobia.

E aggiunge:

Bruno Volpe su Nichi Vendola: "Un premier gay é una cosa orripilante e offende la morale dei cattolici" Cultura Gay

Bruno Volpe su Nichi Vendola: “Un premier gay é una cosa orripilante e offende la morale dei cattolici”

Bruno Volpe su Nichi Vendola: "Un premier gay é una cosa orripilante e offende la morale dei cattolici" Cultura Gay Nel suo ultimo editoriale, Bruno Volpe, direttore di Pontifex, si mostra piuttosto contrario sulla possibilità di un premier gay (nella fattispecie del governatore della Puglia, Nichi Vendola), qualora si andasse a nuove elezioni politiche in seguito alla caduta del governo Berlusconi. Per dar valore ad una tesi alquanto campata in aria, il gioranlista riesuma addirittura il Duce, quasi per dire che al peggio non c’è mai fine:

Va anche detto che Mussolini non fu il male assoluto e fece anche cosa buone e va rivalutato. Molto meglio lui che un Vendola attuale, almeno Mussolini avava caratura di statista, il pugliese nemmeno quella, ma solo di venditore di fumo e per altro gay.

Scott Lively: "I nazisti erano omosex e si incontravano in bar gay" Cultura Gay

Scott Lively: “I nazisti erano omosex e si incontravano in bar gay”

Scott Lively: "I nazisti erano omosex e si incontravano in bar gay" Cultura Gay Ha lasciato senza parole la comunità omosessuale americana, l’intervista del pastore Scott Lively al The Daily Show, una delle trasmissioni di punta del mattino. Intervenuto in qualità di presidente dell’associazione Defend The Family, l’accalorato ospite si è spinto su territori piuttosto controversi. Innanzitutto ha dichiarato la propria contrarietà all’abolizione del Don’t ask don’t tell, legge che vieta ai militari dichiaratamente gay di prestare servizio nell’esercito Usa, con la seguente motivazione:

I gay e le lesbiche sono particolarmente viziosi e non devono assolutamente far parte delle forze armate americane.

Poi, non contento, Lively ha fatto un balzo indietro nel tempo, sostenendo che i fedelissimi di Hitler erano così selvaggi perchè omosessuali:

Anne Rice rinnega il cristianesimo per amore del figlio gay Cultura Gay

Anne Rice rinnega il cristianesimo per amore del figlio gay

Anne Rice rinnega il cristianesimo per amore del figlio gay Cultura Gay Anne Rice, autrice di Intervista col vampiro, ha annunciato la decisione di abbandonare la religione cristiana sulla sua pagina personale di Facebook. La scrittrice non si sente più legata ideologicamente e sentimentalmente ad un pensiero antigay (la donna è mamma di un figlio dichiaratamente gay). Il testo recita così:

Mi è semplicemente impossibile ‘dipendere’ da questo litigioso, ostile, meritatamente famigerato gruppo. Per dieci anni, ci ho provato. Ho fallito. Ora ne sono fuori. La mia coscienza non mi permette di andare oltre. Nel nome di Cristo, ho chiuso con il Cristianesimo e con l’essere cristiana.

Marracash sul caso Mengoni: "Fabri Fibra voleva solo criticare certe ipocrisie sui gay" Cultura Gay

Marracash sul caso Mengoni: “Fabri Fibra voleva solo criticare certe ipocrisie sui gay”

Marracash sul caso Mengoni: "Fabri Fibra voleva solo criticare certe ipocrisie sui gay" Cultura Gay In seguito al polverone alzato da Fabri Fibra per il brano Non ditelo e la volontà di Marco Mengoni di procedere per vie legali sentendosi offeso dal testo della canzone, un terzo contendente, scende in campo per alleggerire le provocazioni del rapper. Marracash, uno dei massimi esponenti della cultura hip hop italiana, tenta (invano) di difendere il collega dalle critiche scatenate con il suo ultimo pezzo:

Credo sia una provocazione la sua, ma la sostanza è che se la prende contro certe ipocrisie sui gay e non contro i gay. Personalmente però credo ognuno sia libero di scegliere se dichiarare o no il proprio orientamento sessuale. Non è obbligatorio farlo. Cioè se mi faccio ammanettare durante un rapporto sessuale, saranno anche fatti miei no? Comunque, alla fine, credo siano solo affari tra Fibra e Mengoni.