L’attore 36enne Sean Maher, dichiaratosi gay ko scorso settembre, torna a parlare della sua omosessualità raccontando alla stampa i numerosi tentativi del padre che, scontento della rivelazione del figlio, aveva proposto all’attore la terapia ex-gay, un percorso creato da un’organizzazione religiosa che promette di far tornare sulla retta via tutta gli uomini e le donne che abbiano subito un forte cambiamento dell’orientamento sessuale.
L’attore, che sta crescendo due figli con il partner Paul, ha così confessato di aver avuto parecchi problemi con il padre:
Mi ha dato il numero di prete dicendomi che quello era il modo per ritrovare la felicità che avevo perduto. Sono rimasto di sasso ma gli ho detto: “Papà proprio non capisci? Io ora sono felice!”. Paul mi ha finalmente dato ciò che stavo cercando da tempo da una relazione.
La terapia ex-gay, detta anche terapia riparativa, è stata seguita senza alcun risultato da molti altri Vip che, dopo aver seguito il percorso religioso, avevano continuato ad avere relazioni omosessuali di nascosto dalla stampa. Tra i principi (sicuramente poco ortodossi e tolleranti) della terapia c’è l’assoluta convinzione che l’omosessualità non sia un orientamento sessuale innato ma una devianza mentale da curare con terapie esclusive per il paziente “in cura”.
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