E’ una delle più belle città del mondo e ha gli occhi puntati su di lei, ma Mosca non si smentisce mai e dà sempre un brutto spettacolo in quanto a tolleranza gay. Il gay Pride in Russia non ci sarà. Questa è la decisione definitiva dell’amministrazione comunale della Capitale.
Il vicesindaco non concederà la tanto discussa piazza Bolotnaya, il 28 maggio, agli organizzatori della manifestazione arcobaleno, a detta sua, per le numerose proteste ricevute dalla comunità religiosa e civile. Il sito GayRussia.ru ha così commentato l’exploit del governo cittadino:
Sergei Sobianin è il degno erede di Yuri Luzhkov per le idee omofobe!
La Russia non ha mai brillato in quanto ad apertura mentale. Violente repressioni hanno spento momenti di giubilo della comunità gay russa. Lo stesso sindaco ha definito il Gay Pride opera di Satana. La legge che vietava la manifestazione è stata rigettata dalla Corte europea in quanto lesiva dei diritti dei cittadini, ma non si sa come mai, oggi, il governo cittadino sia in piano diritto di vietare una manifestazione pacifica.
I gay russi non cedono però… Vogliono rivolgersi al Presidente per ricevere l’autorizzazione ad un sit-in di protesta proprio sotto il Cremlino e sperano, altresì, di poter boicottare le uscite internazionali dei rappresentanti di stato russi, ritenuti omofobi.