Gay Pride Viareggo: matrimoni omosessuali simbolici

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Gay Pride Viareggo: matrimoni omosessuali simbolici Cultura Gay Maytrimoni omosessuali anche Gay Pride di Viareggo (previsto per sabato 7 luglio). L’assessore al turismo e al commercio della Regione Toscana Cristina Scaletti ha dichiarato che celebrerà una cerimonia civile per le coppie dello stesso sesso.

Il mio vuol essere un contributo per unioni che simboliche lo sono solo adesso ma che si spera possano presto essere matrimoni veri in linea con un andamento europeo consolidato. Noi, invece, su questo siamo lontani anni luce rispetto agli altri paesi europei e non e’ tollerabile. A preoccupare dovrebbe essere non solo lo spread economico ma anche lo spread dei diritti civili. Un gay Pride in un momento come questo in Italia e’ non solo utile ma addirittura indispensabile.

Diva Gonfiantini, presidente regionale Mcl, ha dichiarato che si tratta di un atto fuori luogo:

Ancora una volta da chi governa la nostra regione arriva un’apertura tanto improvvida quanto fuori luogo al matrimonio per gli omosessuali. Ci chiediamo a che titolo chi dovrebbe, a nostre spese, pensare a materie fondamentali per la Toscana come la cultura e il turismo si renderà protagonista di questa ennesima carnevalata che di sicuro non contribuirà a dare autorevolezza al più alto livello di governo del nostro territorio.

Stefania Fuscagni, la portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale (Pdl), ha fatto sapere:

Capisco la provocazione, dinnanzi a questioni importanti come le nozze gay, si può essere d’accordo, come lo e’ Cristina Scaletti, o si puo’ essere contrari, come lo sono io, ma non dovrebbe esser permessa la banalizzazione del tema. Insomma: sono contraria a riconoscere il matrimonio tra omosessuali, ma sono anche fortemente contraria a ridurre le loro richieste a ‘carnevale della politica’. Probabilmente essere a Viareggio fa contrarre atteggiamenti burleschi.

Firenze Ornella De Zordo, capogruppo di perUnaltracittà al Consiglio comunale di Firenze, ha messo a tacere le voci di chi si oppone al pride:

E’ ora di rompere i tabù: il nostro Paese deve dotarsi al più presto di normative civili per riconoscere diritti a tutte le coppie, senza discriminazioni di genere. Ci rallegriamo che a scendere in campo sia un’autorevole esponente del governo regionale che ha accettato la proposta degli organizzatori della manifestazione: pensiamo che questa sia un’azione simbolica molto utile per portare l’attenzione su un tema importante, sul quale il nostro Paese ha leggi da Medioevo. E’ arrivato il momento che l’Italia riconosca i diritti lgbtq per non rimanere in maniera drammatica fuori dalla cultura europea, sempre più indirizzata verso una decisa apertura. Sette Paesi europei hanno riconosciuto i matrimoni omosessuali, la Francia ha annunciato che seguirà il loro esempio e lo stesso presidente Usa Barack Obama ha preso una posizione in netto favore. Non si tratta certo, come i soliti bacchettoni amano affermare, di una ‘carnevalata’. Battersi per riconoscere questi diritti significa battersi per dare a queste persone, per esempio, gli stessi diritti all’assenso in drammatiche situazioni di malattia. La diversità è una grande ricchezza ed e’ bene che questi temi inizino ad essere prioritari per il bene di tutta la nostra società.

Photo Credits | Getty Images

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