Daniele Dessena, lacci arcobaleno contro l’omofobia

Home » Omofobia » Daniele Dessena, lacci arcobaleno contro l’omofobia
Spread the love

Daniele Dessena, lacci arcobaleno contro l'omofobia  Omofobia Primo Piano

E’ innegabile la soddisfazione che abbiamo provato nell’apprendere l’iniziativa di Daniele Dessena, giocatore del Cagliari: scendere in campo con dei lacci arcobaleno a chiudere gli scarpini. Quello che sembra un piccolo gesto allo stesso giocatore è in realtà una delle poche cose mai fatte nell’ambiente del calcio contro l’omofobia ed è per questo che assume molta importanza.

Il centrocampista del Cagliari, spiega lui stesso, ha deciso di accogliere l’invito di Paddy Power nel tentare di bloccare in tutto il mondo gli ignobili insulti a sfondo omofobico che è possibile leggere sugli striscioni. Daniele Dessena non solo ha mostrato uno spirito di iniziativa da premiare, ma anche di avere un cervello pensante perfettamente attraverso le dichiarazioni rilasciate a Repubblica in merito al suo gesto:

Io credo che nel mondo del calcio ci sia più solidarietà che al di fuori. Nello spogliatoio c’è un gruppo di ragazzi intelligenti e maturi, che rispettano le opinioni degli altri. Il problema è al di fuori, non mi riferisco solo ai tifosi: è la gente cosiddetta normale, in Italia, quella che incontri per la strada, che non è abituata ad ascoltare voci fuori dal coro. Non ama la diversità. E poi, quale diversità? “Diverso” è solo un termine usato da chi vuole che tutti la pensino allo stesso modo. Ho le mie idee, la mia formazione, ma è la prima volta che mi espongo, era una cosa piccola, mi sembrava giusto, non pensavo a tutto questo clamore. Ho imparato a non giudicare e a rispettare gli altri. Mio fratello, che gioca portiere, si è complimentato. Ho avuto attestati di stima da ogni parte d’Italia e da tutta la Sardegna. Ma cosa c’è di strano, in fondo?

Infatti, cosa c’è di strano nell’esporsi contro l’omofobia? Nulla, è vero. Cosa c’è di strano nel comportarsi naturalmente con rispetto verso il prossimo? Nulla. Ma in un paese come il nostro, dove l’odio vince quasi sempre sulla normalità, è un piccolo miracolo che va celebrato. E chi sta insultando online il calciatore per il suo gesto dovrebbe vergognarsi e farsi un esame di coscienza.

Leggi ora  Coming out nello sport, un'utopia?

Photo Credit | Getty Images