Ragusa: gay umiliato con secchio di urina

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Ragusa: gay umiliato con secchio di urina GLBT News Vincenzo si trovava all’interno della sua auto quando un gruppo di balordi ha cominciato ad insultarlo pesantemente per il solo fatto di essere omosessuale. La banda di imbecilli (non c’è altro termine per definirli), non soddisfatta di quanto già aveva fatto ha avuto la brillante idea di lanciare sulla vettura del ragazzo un secchio di urina. Il malcapitato ha avuto la prontezza di segnare il numero di targa dell’auto su cui viaggiavano i carnefici.

Questo vergognoso caso di omofobia è accaduto a Ragusa all’inizio di questa settimana, il protagonista della vicenda si chiama Vincenzo ed è un giovane ragazzo siciliano come tanti che, per la sola ‘colpa’ di essere gay, è stato vessato da una comitiva di suoi conterranei:

Martedì scorso mi trovavo in una zona in cui noi gay ci incontriamo. Degli idioti, tre o quattro, in auto sono passati accanto alla mia vettura, io stavo ascoltando la radio, si sono accostati e mi hanno lanciato contro un secchio di urina che ha colpito la mia macchina. Li ho inseguiti e ho preso la targa. Poi sono andato in questura a fare la denuncia. A Ragusa sto bene. Non sono discriminato, ho tantissimi amici, persone che mi vogliono bene, però, come in tutti i posti, ci sono gli imbecilli che non ci rispettano. Qui c’è un clima tranquillo anche se il mio sogno è andarmene perché questo è sempre un piccolo centro e per noi ragazzi non ci sono vere chance.

Lo sgradevole episodio è stato stigmatizzato anche dal sindaco della cittadina, Nello Dipasquale:

Si tratta di un atto deprecabile ai danni di un nostro concittadino, da condannare con fermezza e determinazione, qualunque sia la matrice che lo abbia fatto scaturire. Nulla può giustificare un comportamento di questo genere. Ragusa non merita questo, non merita vigliacchi capaci di tali ‘prodezzè. E se si accerterà la matrice omofoba, ciò che è successo è ancora più grave. L’intolleranza e la discriminazione sono inaccettabili.

Intanto la polizia è riuscita a risalire agli artefici del gesto: sono cinque ragazzi di venti anni, tutti senza precedenti penali. Per il momento sono stati denunciati per violenza privata, mentre La Procura sta valutando l’aggravante della discriminazione sessuale.

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