Niente di fatto. Alejandro Toledo, rappresentante di una lista civica con un programma piuttosto liberale che contemplava anche la legalizzazione dei matrimoni gay, è uscito dalla corsa alle elezioni presidenziali in Perù, battuto dall’ex-ufficiale dell’esercito Ollanta Humala e Keiko Fujimori.
Agli elettori gay non è piaciuto il fatto, che dopo aver subito le pressione della Chiesa cattolica, il candidato ha modificato la sua proposta di legge rinnegando le nozze gay a favore delle unioni civili estese a tutti. Ed è stato giustamente punito. Pur non citando direttamente tutti gli esponenti politici in base al nome, il Cardinale Juan Luis Cipriani di Lima ha esortato i cattolici a rifiutare ogni tentativo di matrimonio omosex
Il matrimonio è un’unione per tutta la vita tra un uomo e una donna, nonostante i tentativi di alcuni di proporre altre cose inaccettabili.
Più radicale è stato il commento dell’Arcivescovo Luis Bambaren:
Odio quei politici che sono solo in cerca di voti quando propongono cose inutili come il matrimonio gay.