Palermo: il clero favorevole ai diritti gay ma non alle adozioni

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Palermo: il clero favorevole ai diritti gay ma non alle adozioni Cultura Gay Le parole di padre Cosimo Scordato, sui diritti gay, hanno aperto una riflessione interna alla diocesi di Palermo. Gli esponenti del clero si dissociano (in parte) dall’estrema apertura del sacerdote, confermando, però, il proprio assenso ad una tutela giuridica degli omosessuali. Don Carmelo Torcivia, rettore della chiesa di Maria Santissima della Catena, ha riferito (Fonte Corriere Della Sera):

Credo che non si possa parlare di queste unioni in termine di famiglia, intesa nel senso tradizionale del termine tanto meno penso che si possa parlare di adozioni. Diverso è il tema del riconoscimento dei diritti per le unioni di fatto tra omosessuali, credo che questo sia necessario in uno stato laico come il nostro, ma stiamo attenti a non fare confusione, famiglia e unioni tra omosessuali sono due cose distinte, occorre guardarsi dal mettere in un unico calderone.

Antonio Garau, presidente dell’associazione Jus Vitae, ha aggiunto:

Padre Cosimo parla di amore, ma facciamo attenzione non tutti i tipi di amore sono corretti, possono essere egoistici o generare violenza. Nel caso degli omosessuali sono totalmente contrario alla possibilità che essi adottino dei bambini, i quali in nome di questo amore verrebbero privati del diritto di avere un padre ed una madre. Diverso è riconoscere i diritti a queste coppie su questo mi trovo pienamente d’accordo.

Padre Giacomo Ribaudo, parroco della Magione, è d’accordo con le sue posizioni:

La pensa nello stesso modo padre Giacomo Ribaudo. Massimo rispetto per queste persone e per la loro libertà di amarsi ma non si può chiamare famiglia. Sono invece d’accordo per riconoscere i diritti di queste unioni.

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