Iran: un rapporto internazionale descrive il clima omofobo presente nel Paese

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Iran: un rapporto internazionale descrive il clima omofobo presente nel Paese Cultura Gay Lo Human Rights Watch ha pubblicato una scioccante indagine sull’estrema violenza omofoba nella Repubblica islamica dell’Iran. Il recente rapporto, dal titolo Siamo una generazione sepolta, rivela come le leggi razziste mettono a rischio i gay ormai continue vittime molestie, abusi sessuali e persino la morte. Lo studio – basato sulle testimonianze di oltre 100 persone – documenta l’estrema violenza che la popolazione lgbt sopportare a causa della legislazione anti gay.

La legge iraniana proibisce la sodomia, includendo sia le relazioni consensuali che gli stupri tra due uomini, punita con l’uccisione. Per le donne scoperte a fare sesso con persone dello stesso sesso, si arriva fino a 100 frustate per i primi tre reati e la pena di morte per il quarto. Allo stesso modo, un cambiamento di sesso viene concesso perchè viene visto come un rinnegare l’omosessualità: modificando l’anatomia del proprio corpo, giuridicamente si ritorna eterosessuali.

Inoltre, secondo l’analisi, i “colpevoli” non possono ricevere un processo equo. Le prove si tengono fuori gli occhi del pubblico, le arringhe mancano di trasparenza e mettono in evidenza la sistematica persecuzione degli iraniani verso la comunità LGBT.

Come riportato nel HRW, le forze di sicurezza spesso utilizzano la tortura per estorcere confessioni, basandosi su leggi discriminatorie per molestare, arrestare e detenere “persone che non sono conformi alle norme socialmente accettabili sul genere e la moralità”. Basti pensare al fatto che lo stesso presidente Mahmoud Amadinejad ha pubblicamente negato l’esistenza dell’omosessualità in Iran.

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