Essere papà ed essere gay in Italia

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Essere papà ed essere gay: sono due concetti che assolutamente non si escludono a vicenda. Anche se spesso tendono ad essere lasciati separati: sia dai detrattori, sia dagli uomini omosessuali che pensano che a loro questo dono non capiterà mai.

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Un ragionamento simile in Italia, al momento, è purtroppo comprensibile: la legge non lascia sbocchi e la stessa storia di Nichi Vendola, politico del nostro paese, mostra che determinati risultati si possono raggiungere solo se si hanno le risorse necessarie.  E questa è una cosa tremenda: ogni uomo nonostante la sua sessualità dovrebbe avere il diritto di poter essere padre. Ed è inutile chiamare in causa in modo omofobo il discorso della natura: si può amare come dei figli anche dei bambini non propri che si crescono per via di un matrimonio contratto.

Essere papà ed essere gay è qualcosa al quale si può aspirare: certo, all’estero è più facile. Cari uomini non fatevi dire che non siete adatti o che non meritate di esserlo: non è assolutamente così. La paternità non è solo quella biologica: ad impiegare spermatozoi in un’inseminazione (naturale o in vitro) sono bravi tutti. E’ il comportarsi da padre, il prendersi cura del proprio figlio la vera sfida. E’ il vivere per lui e non fargli mancare nulla. Ed è qualcosa che ogni uomo può aspirare a fare. Anche se gay. Anche se qui in Italia la Festa del papà per una persona omosessuale è uno strazio perché quel figlio… quasi sempre manca. Buona festa e una speranza a tutti voi.

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