Il comando generale dei carabinieri correggerà l’errore presente nell testo del manuale per il concorso di marescialli dell’Arma. Al suo interno l’omosessualità è messa sullo stesso piano della necrofilia e all’incesto. In una nota l’Arma dei Carabinieri fa sapere:
L’Arma dei Carabinieri è in prima linea nella difesa di tutti diritti, come testimoniano concretamente sia le quotidiane attività sul territorio per garantire i cittadini da ogni forma di discriminazione e di violenza, sia i programmi di insegnamento per tutto il personale, ove trovano ampio risalto i diritti umani e la loro assoluta tutela.
Sulla questione è intervenuta anche Elsa Fornero:
Noi siamo severissimi e stigmatizziamo qualsiasi discriminazione, quindi anche questi passi del manuale. Ma bisogna fare attenzione a non usare questo come accusa verso l’Arma. L’omofobia non è tollerata all’interno dell’Arma.
Grande soddisfazione da parte di Paolo Patané, presidente nazionale Arcigay:
Esprimiamo apprezzamento per la pronta precisazione dell’Arma dei carabinieri che ammette che il riferimento all’omosessualità come degenerazione su di un manuale per un esame è un “increscioso equivoco” e un “errore materiale”. Ci sorprende in positivo, la prontezza dell’intervento e il rispetto per gay e lesbiche che emerge dalle parole del Comandante generale dell’Arma, Leonardo Gallitelli sul lavoro dei carabinieri per garantire i cittadini da ogni forma di discriminazione e di violenza che si esplica anche in programmi di insegnamento e formazione per il personale del corpo. L’auspicio è per una intensificazione di queste buone pratiche, soprattutto a livello locale con il contatto diretto con l’associazionismo lgbt, e con investimenti che non riguardino soltanto le forze armate, ma anche l’amministrazione pubblica nella sua globalità, dagli uffici delle anagrafi alla Sanità tutta. Un Paese civile e moderno infattiè un paese che non accosta gli omosessuali alla degenerazione nemmeno per errore.
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