Antonio Di Pietro: “Due maschi non possono dormire nello stesso letto”

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Antonio Di Pietro: "Due maschi non possono dormire nello stesso letto" Cultura Gay Omofobia Che gaffe! Entusiasta per le imminenti dimissioni di Berlusconi, Antonio Di Pietro, ospite di PrimaSerata di Bruno Vespa, si è lasciato andare ad una battuta fuoriluogo che ha indignato profondamente la comunità lgbt italiana. A proposito di un’allenza strategica tra Pd e Pdl prima del nuovo governo, il leader Idv ha ammiccato amaramente al matrimonio tra uomini (Fonte Il Giornale):

Due maschi non possono dormire nello stesso letto.

Seccata la replica di Aurelio Mancuso:

Nel giro di nemmeno dodici ore Di Pietro per scagliarsi contro il possibile sostegno di Pdl e Pd a un governo presieduto da Mario Monti, riesce ad insultare le persone omosessuali. Il messaggio lanciato dal leader politico sembra assai chiaro: l’accordo tra le più importanti forze politiche è innaturale come l’unione tra due uomini. Non c’è molto da dire se non che appena il clima politico si surriscalda emergono i pensieri più triviali e arcaici di leader, che hanno bisogno di offendere a turno i gay, gli ebrei, i neri, gli zingari, i disabili e così via, incapaci di rispettare le cittadine e i cittadini italiani.

Della stessa opinione, anche, Fabrizio Marrazzo del Gay Center:

Per Di Pietro il governo Monti di larghe intese sarebbe un governo gay. Magari, diremmo noi. Vuol dire che farebbe qualcosa anche sui diritti civili, visto che anche su quelli l’Italia è fuori tempo massimo. Di Pietro sembra candidarsi ad un’opposizione non solo più a sinistra del Pd, ma forse un po’ più a destra di Berlusconi, rubandogli la scena dell’eterosessismo berlusconiano della gnocca.

A poche ore dalle sue dichiarazione alquanto omofobe, arrivano le scuse pubbliche (anche perché Di Pietro si è sempre battuto a favore del riconoscimento delle coppie gay da parte dello Stato italiano):

Chiedo profondamente scusa alla comunità LGBT. La mia è stata una battuta assolutamente infelice ma involontaria. Ribadiamo tutto il nostro impegno nel campo della lotta per i diritti civili e le libertà individuali e proseguiremo la nostra battaglia in Parlamento in tal senso. E’ comunque mia intenzione incontrare l’Arcigay al più presto.

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