1 militare su 4 è gay ma non riesce a dirlo

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In alcuni ambienti fare coming out è molto difficile. Tra questi ci sono le caserme, luoghi ancora troppo legati alla cultura machista e nei quali uscire allo scoperto per gay e lesbiche è molto difficile. Secondo Simonetta Moro, presidente di Polis Aperta, l’associazione LGBT delle forze dell’ordine, molti poliziotti e militari hanno paura di fare coming out perchè pensano che rivelare a tutti il proprio orientamento sessuale possa bloccare la loro carriera e sottoporli a discriminazione.

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Qualcosa sta cambiando ma c’è ancora molto lavoro da fare e Polis Aperta lavora affinchè anche in questi ambienti di riesca a vivere apertamente, senza discriminazioni, la propria identità e orientamento sessuale. All’inizio Polis Aperta, associazione facente parte della più ampia rete europea dell’’European Gay Police Association, raccoglie da 12 anni segnalazioni legate a discriminazioni e violenze in ambiente lavorativo e cerca di connettere società, mondo LGBT e forze dell’ordine mettendoli in comunicazione attraverso iniziative e campagne di sensibilizzazione, che prevedono anche servizi di assistenza legale nei casi più gravi.

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All’inizio gli incontri dell’associazione avvenivano di nascosto, alla presenza di non più di dieci componenti, che a turno si incontravano nelle rispettive case. Oggi invece, dieci anni dopo, gli associati sono più di 100 e le riunioni annuali si tengono in luoghi istituzionali. La situazione quindi molto migliorata, in tanti hanno trovato il coraggio di uscire allo scoperto e la legge sulle unioni civili ha comportato positivi cambiamenti sia nel campo dei regolamenti interni chee della gestione del personale in materia di congedi o mobilità. Ovviamente il lavoro da fare è ancora molto ma questo è un primo passo avanti.

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