Renzo Bossi odia i culattoni

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Renzo Bossi odia i culattoni Cultura Gay Renzo Bossi, figlio ventiduenne del politico Umberto, noto alle cronache per essere stato bocciato tre volte all’esame di stato, promosso a team manager della Nazionale Padana, inventore e promotore di Rimbalza il clandestino e consigliere regionale della Lombardia (percependo stipendi stellari) non perde occasione per stare zitto (Fonte Vanity Fair)

Nella vita penso si debba provare tutto tranne due cose: i culattoni e la droga.

Personalità come il Bossi Junior dovrebbero essere espulse dall’Italia perchè non rappresentano affatto i giovani. Che esempio riceviamo da un ragazzo che inneggia all’omofobia, razzismo, odio e alla non meritocrazia? Meno male che c’è il Papi.

Non mancano le accese proteste del mondo omosessuale. Aurelio Mancuso, leader del movimento Lgbtq, ha commentato

Commentare la frase lapidaria «penso si debba provare tutto tranne due cose: i culattoni e la droga» vomitata da Bossi jr su Vanity Fair, è emotivamente difficile, come è sempre più complicato esprimere il disgusto per il sostanziale silenzio che ormai accompagna queste e altre offensive affermazioni ad opera di politici, mass media, miracolati di turno. Rompere questo silenzio diventa difficile, perché solamente in presenza di atti fisicamente violenti, aggressioni, raid squadristi, si levano ipocrite e consunte voci di condanna. Ci si trincera dietro l’untuoso richiamo alla libertà di espressione, quindi, le vittime devono rispettare l’odio che si esprime quotidianamente da partiti come la Lega, dalle gerarchie cattoliche, dai tanti commentatori della carta stampata e della tv. La verità è che questi continui attacchi verbali alla dignità delle persone omosessuali, forniscono la copertura ideologica e il benestare sociale alle violenze di cui siamo vittime!

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