È morta all’età di 81 anni la scrittrice e giornalista statunitense Jill Johnston, fondatrice del movimento lesbico internazionale nonché autrice teorica del coming out. A dare annuncio della morte è stata sua moglie Ingrid Nyeboe dalle pagine del New York Times:
Carissima famiglia e amici, la nostra adorata e amata Jilly, madre di Richard e Winnie, nonna di Amanda e Ben, Lori e Marissa, mio unico, caro amore e migliore amica per trent’anni, è morta oggi, 18 settembre 2010 all3 13.40. Ci ha lasciati in pace e con dignità: onoriamo la sua immensa eredità di amore, gentilezza e meravigliosa intelligenza celebrando la sua vita in ogni singolo momento delle nostre attività quotidiane. Possa il suo spirito liberato guidarci nei nostri cammini. È stata il mio Nord, il mio Sud, il mio Est e Ovest, la mia settimana di lavoro e la mia domenica di riposo, il mio mezzogiorno e la mia mezzanotte, il mio parlare, la mia canzone. Pensavo che ci sarebbe stata per sempre.
La Johnston si sposò nel 1958 con Richard Lanham, da cui ebbe due figli. Successivamente divenne giornalista di punta per The Village Voice, occupandosi di avanguardie artistiche.
Entrando a contatto con il nascente Gay Liberation Front riuscì a dichiarare pubblicamente la sua omosessualità. È grazie a questa esperienza che la scrittrice, nel 1973, pubblicò il libro Lesbian Nation: The Feminist Solution, considerato un vero e proprio manifesto per il movimento americano. All’interno del saggio veniva teorizzata per la prima volta la necessità del coming out, ovvero di dichiarare pubblicamente il proprio orientamento sessuale:
La parola chiave e’ come out. Uscire fuori dal nascondiglio. Trovare la propria identità. Celebrare la propria sessualità.
Da allora divenne una paladina della causa lesbica, sostenendo che era strettamente necessario liberare dalla condizione di oppressione i gay. Sposò due volte la compagnia Ingrid: la prima volta nel 1993 in Danimarca, la seconda volta nel 2009 in Connecticut in occasione del riconoscimento dei matrimoni gay.