
La morte di Daniel Zamudio ha scatenato in Cile e nel mondo un dibattito sulle leggi contro i crimini di omofobia: il presidente Sebastian Pinera ha infatti firmato la legge anti-discriminazione nel paese.

La morte di Daniel Zamudio ha scatenato in Cile e nel mondo un dibattito sulle leggi contro i crimini di omofobia: il presidente Sebastian Pinera ha infatti firmato la legge anti-discriminazione nel paese.
Christián Labbé, sindaco di Providencia, ha attirato su di sé una pioggia di critiche. Il motivo? Pare che il politico non abbia risparmiato alcuna battuta sulla questione omosessuale illustrando ai giornalisti José Antonio Neme e Mónica Rincón la sua durissima posizione riguardo all’unione ufficializzata delle coppie omosessuali e, in particolare, alla morte dell’artista Daniel Zamudio.
Jaime Mañalich, Ministro della salute cileno, non ha avuto paura di esprimere la propria opinione a proposito delle adozioni da parte di nuclei familiari omosessuali, un pensiero non assolutista ma comunque costellato di dubbi e incertezze.
Il Movimento per l’integrazione e liberazione omosessuale (MOVILH) ha pubblicato la decima relazione annuale sui diritti umani della diversità sessuale in Cile. La scoperta: la discriminazione contro le persone gay, bisessuali e transgender sono aumentate del 34% nel 2011.
Il fotografo cileno Jordi Castell ha esposto una denuncia contro il manifesto che vedete in apertura nel nostro articolo. Il messaggio, che vede protagonisti uomini diversi tutti fotografati su sfondo nero, recita così: “Fr*** tutti gli uomini che picchiano una donna”. Un messaggio sicuramente poco tollerante che ha fatto infuriare il fotografo cileno anche perché quei manifesti lo toccano molto da vicino.
Il direttore della Nazionale di Statistica (INE) del Cile, Francisco Labbe, con il Ministro dell’Economia, Pablo Longueira, ha confermato l’inserimento di domande relative alle coppie omosessuali nel censimento che si terrà nel Paese il prossimo anno.