Negli ultimi giorni, la Lituania ha modificato un disegno di legge che cercava di condannare l’omosessualità nei media del Paese. Del progetto omofobo iniziale è rimasto ben poco (“Qualsiasi annuncio non può rappresentare o promuovere l’orientamento sessuale”): le pressioni delle organizzazioni internazionali e la condanna del Parlamento europeo e altre istituzioni dell’Unione europea, hanno costretto i politici a prendere le distanze da gran parte di ciò che era originariamente previsto e approvato una misura più restrittiva contro le discriminazioni.
Con il ‘Codice in materia di fornitura di informazioni pubbliche’, approvato lo scorso 30 giugno, si afferma che la pubblicità “non dovrebbe pubblicare informazioni che umiliano la dignità umana o promuovono la discriminazione basata sul orientamento sessuale”. Nella pratica, sarà davvero così?