Miss Trans Italia: Patrizia Mirigliani contraria all’utilizzo della dicitura

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Miss Trans Italia: Patrizia Mirigliani contraria all'utilizzo della dicitura Manifestazioni Gay Regina Satariano, organizzatrice di Miss Trans Italia e dei titoli satellite (Miss Portamento Trans, Miss Trans Italia Sudamerica), è stata invitata dall’ufficio legale di Miren srl e Miss Italia srl, a non utilizzare indebitamente quei marchi così da evitare azioni giudiziari. Patrizia Mirigliani, che si è affidata alla consulenza dell’avvocato Piermilio Sammarco non vuole che i due concorsi di bellezza creino confusione (Fonte La Nazione):

Noi non abbiamo nulla contro i transessuali. Ci mancherebbe. Stiamo solo conducendo da anni una battaglia per bloccare qualsiasi iniziativa dei concorsi di bellezza che utilizzano impropriamente le parole Miss Italia. Nel caso specifico non si tratta più di un concorso che ha valenza locale perché nel 2008 è stato registrato il marchio ‘Miss Trans Italia’ e le selezioni vengono organizzate su tutto il territorio nazionale e promozionate via Internet e non solo. La nostra battaglia legale si rivolge anche verso coloro che associano Miss Italia anche a particolari del corpo femminile come lo sguardo, gli occhi. La scelta del transessuale non c’entra. Il marchio registrato così com’è appare lesivo dei diritti privativi industriali. Starà alla signora Patrizia Mirigliani decidere. Intanto c’è la diffida a cessare immediatamente qualsiasi iniziativa commerciale, promozionale o pubblicitaria contenente la dicitura Miss Trans Italia.

La notizia è stata accolta con enorme dispiacere dalla Satariano:

Secondo me si tratta di una presa di posizione assurda per vari motivi. Inanzitutto il concorso è da sempre nazionale e non è nato come selezione locale per poi diventare nazionale. SAPEMMO della vicenda che aveva coinvolto Lisa Visconti. Era una ragazza trans operata che aveva partecipato a una selezione di Miss Italia in Campania, vincendola. Poi arrivò la spiata. Le altre ragazze fecero sapere che era operata e le venne tolto il titolo e non potè proseguire il concorso. Proprio su quella scia decidemmo di realizzare una manifestazione che, al contrario di quanto accade per Miss Italia, è aperta alle ragazze che hanno cambiato sesso subendo un intervento. Facemmo subito delle selezioni in molte regioni italiane. Ora, dopo 18 anni, c’è questa presa di posizione che da un certo punto di vista mi fa piacere perché vuol dire che il concorso che abbiamo creato si è ritagliato un suo spazio importante. Ho passato tutta la documentazione al nostro studio legale ed entro domani si pronunceranno. Per ora ribadisco che la finale si terrà regolamente al Priscilla. Tra l’altro il titolo di miss portamento tra le fasce di Miss Italia non esiste.

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