Nel suo rapporto annuale, gli Stati Uniti analizzano la situazione dal profilo dei diritti umani in 194 Stati. I Paesi in cui si sono verificati i casi più problematici di violazioni sono stati la Bielorussia, la Birmania, la Corea del Nord, Cuba, l’Iran (la situazione dei diritti umani è “degenerata” nel 2009 “particolarmente dopo le controverse elezioni presidenziali di giugno”), la Russia, il Sudan, la Siria e lo Zimbabwe.
Pechino è stata messa sul banco degli imputati per gli abusi sulle minoranze tibetana e musulmana e per i suoi tentativi di controllare l’uso di Internet e di restringere la libertà di informazione ed espressione. Il governo “impiega migliaia di persone a tutti i livelli (nazionale, provinciale e locale) per sorvegliare le comunicazioni elettroniche”, si legge nel rapporto.