La Commissione di Giustizia della Camera boccia la proposta di legge sull’omofobia

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La Commissione di Giustizia della Camera boccia la proposta di legge sull'omofobia Cultura Gay Nulla di fatto. La Commissione di Giustizia della Camera ha bocciato, senza appello, il disegno di legge redatto dalla deputata del Pd Paola Concia. Il voto è finito 26-17 con il parere sfavorevole di Pdl, Lega e Responsabili mentre Pd, Idv e Fli si sono schierati positivamente verso il provvedimento. L’Udc si e’ spaccata: Luisa Capitanio Santolini e Roberto Rao hanno confermato di non apprezzare il testo, in linea con la scelta del partito. Ma c’e’ stato chi come Lorenzo Ria ha preferito astenersi a titolo personale. Mara Carfagna, ministro per le Pari Opportunità, non ha gradito il gesto:

Il Popolo della liberta’, col voto di oggi in Commissione, ha perso un’occasione. Il testo, infatti, non prevedeva il reato di omofobia, ma introduceva aggravanti per i reati commessi a scopo discriminatorio. Si tratta di una norma di stampo europeo. Votero’ a favore del provvedimento non appena arrivera’ in Aula.

Carolina Lussana, apogruppo del Carroccio in commissione, ha commentato:

Per rimuovere una discriminazione si rischia di crearne un’altra. Abbiamo sempre avuto perplessità sui profili di costituzionalità di questa legge. Il tema va affrontato, ma perché applicare aggravanti in caso di reati commessi per omofobia e non nei confronti di chi è disabile o la pensa politicamente o calcisticamente in modo diverso?

Dario Franceschini, il presidente dei deputati del Pd, ha condannato fermamente la bocciatura della legge:

L’atteggiamento della maggioranza sull’omofobia e’ veramente inaccettabile. C’e’ stata una marcia indietro incomprensibile. Penso che su questo argomento la politica non si dovrebbe dividere visto che le norme recepiscono indicazioni europee. Le parole del ministro Carfagna -un atto di coraggio e di onesta’ intellettuale- dimostrano lo stato confusionale della maggioranza. Noi porteremo comunque il provvedimento in aula perche’ vogliamo che ciascuno si assuma le proprie responsabilita’ e vedremo se avranno il coraggio di contraddirsi sui fiumi di parole spesi contro l’omofobia.

Immancabile la freddura del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per la Famiglia, Carlo Giovanardi:

Bene ha fatto la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati a bocciare un testo macroscopicamente in contrasto con il principio di eguaglianza della nostra Costituzione e con i fondamenti del nostro diritto penale, in quanto mirante ad introdurre esclusivamente per omosessuali e transessuali un’ aggravante rispetto a delitti, altrettanto odiosi e discriminanti, che possono riguardare uomini e donne eterosessuali. Ancora piu’ sconcertante e’ questa insistenza nel momento in cui la cronaca e’ piena di episodi di donne massacrate da mariti, amanti o padri che rivendicano di poter esercitare con la violenza su di loro un predominio assurdo e proprietario: se si ritiene che le pene siano insufficienti per punire questi delitti si modifichi il codice senza creare disparita’ di trattamento sulla base degli orientamenti sessuali.

Sandro Gozi, deputato Pd e responsabile politiche Ue del partito:

La bocciatura del testo base del Pd proposto dall’on. Concia contro l’omofobia e’ la conferma che buona parte della destra italiana ritiene i gay cittadini con meno diritti e che la violenza su di loro sia tollerabile. Una posizione che colloca l’Italia tra i paesi incivili che ghettizzano socialmente una fetta della società. E’ persa una battaglia, ma la guerra dentro e fuori il Pd per i diritti civili prosegue con ancora maggiore determinazione.

Andrea Orlando, responsabile Giustizia del Pd:

A causa del comportamento del centrodestra, le istituzioni danno un segnale di incivilta’ bocciando il testo base per la legge contro l’omofobia. Noi proseguiremo la nostra iniziativa affinche’ queste norme vedano la luce, rivolgendoci a chi nella maggioranza non ha sacrificato il valore della liberta’ e della tutela degli individui alla bassa cucina politica.

Pina Picierno, deputata del Pd:

Oggi in Commissione Giustizia si e’ consumata l’ennesima forzatura vergognosa della maggioranza nei confronti di un provvedimento, quello contro l’omofobia, che si limita a introdurre dei principi di buon senso, gia’ esistenti in tutta Europa, a tutela dell’uguaglianza dei cittadini e della protezione dalle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale. Mentre la maggioranza non e’ in grado di garantire i numeri necessari e finisce sotto ben quattro volte in una sola mattinata, non ha scrupoli nello strumentalizzare una proposta di legge che dovrebbe trovare appoggio trasversale e unanime, causandone la bocciatura. Una scelta assurda agli stessi occhi del ministro Carfagna, per questo la nostra battaglia continuera’ in aula.

Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center:

Col voto di oggi in Commissione Giustizia della Camera che boccia il testo base contro l’omofobia la maggioranza dà un brutto segnale a quanti hanno perseguito in questi anni una politica bipartisan e trasversale che portasse l’Italia ad avere una norma di tipo europeo contro l’omofobia. I dati che continuamente monitoriamo con il lavoro di Gay Help Line che in 5 anni ha avuto circa 100mila contatti dimostrano, lo vorremmo ricordare oggi ai parlamentari della maggioranza, che le vittime di omofobia non hanno colore politico. Questo atteggiamento ostile della maggioranza, sembra dettato da ragioni politiche e non di buon governo di fenomeni violenti e discriminatori come è quello dell’omofobia. Il Ministro Carfagna dimostra ampiamente di averlo compreso. Noi siamo dalla sua parte e di quanti sanno che la questione gay deve superare questi assurdi steccati ideologici. Per questo facciamo appello ai singoli deputati anche della maggioranza di dare un segnale in Aula il 24 maggio che sia di assunzione di responsabilità in primis verso chi è vittima di omofobia.

Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay:

Arcigay stigmatizza la bocciatura di oggi come un fatto grave ed irresponsabile, degno del più arretrato e fondamentalista dei paesi. Non ci accontentiamo più di belle parole, che non si concretizzano poi in provvedimenti di legge. Attendiamo dal Parlamento, che probabilmente discuterà un provvedimento contro l’omofobia il 23 maggio prossimo, una spinta di orgoglio capace di eliminare da questo Paese la piaga dell’omofobia e della transfobia. A Pdl, Lega e Udc, che con il voto di oggi si allineano alla peggior destra integralista europea, chiediamo un gesto di responsabilità: accolgano l’invito del Ministro Carfagna e in aula votino a favore di una seria legge che colpisca violenza e pregiudizio. Da parte nostra non mancheremo di considerare tutti coloro che avversano questa norma di civiltà, ampiamente presente nella legislatura di tutti i paesi europei, “complici morali” di tutti gli atti di violenza, pregiudizio e discriminazione motivata dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere che dovessero ancora avvenire in Italia.

Franco Grillini, responsabile diritti civili e associazionismo dell’Italia dei Valori:

Carlo Giovanardi non perde occasione per attaccare gli omosessuali, i transessuali e le lesbiche. Il sottosegretario si dovrebbe informare meglio e studiare di più: si accorgerebbe così che in tutti i paesi europei esistono leggi contro l’omofobia, spesso proposte e approvate da governi a maggioranza conservatrice. Ad esempio, in Francia è in vigore una legge di gran lunga più radicale di quella in discussione nel nostro Parlamento. Le argomentazioni di Giovanardi sono ridicole e molto gravi. Sulla base delle sue considerazioni, infatti, bisognerebbe abrogare anche la legge Mancino che prevede specifiche aggravanti per i reati odiosi commessi in base al sesso, all’orientamento politico, religioso, etnico o razziale. Evidentemente Giovanardi ignora che per rispettare il principio costituzionale di uguaglianza è necessario tutelare chi è colpito di più.

Nichi Vendola, presidente nazionale di Sinistra Ecologia Liberta’:

Il voto di oggi in commissione a Montecitorio e’ un segno di incultura e di incivilta’ che trattiene il nostro Paese in una dimensione premoderna nella quale non sono previsti diritti di cittadinanza per i cittadini con diverso orientamento sessuale. E’ anche il triste segno che trattiene l’Italia in una dimensione in cui non e’ possibile neppure bandire quella violenza omofoba che talvolta appare legittimata persino da comportamenti e da parole diseducative che incredibilmente circolano negli ambienti istituzionali. Il mio auspicio e’ che l’attuale Parlamento si renda conto di un atto cosi’ greve e volgare e lo possa ribaltare in una scelta di democrazia.

Paola Concia, promotrice del disegno di legge:

Adesso l’Europa ci riderà dietro. Volevano un rinvio dell’esame, ma è assurdo. Già il 4 maggio lo avevamo rinviato a oggi. E poi il testo base è depositato da sei mesi, da novembre, possibile che non abbiano avuto il tempo di leggere i due articoli che lo compongono e di rifletterci? Hanno avuto un tempo infinito e non è servito a nulla nemmeno il monito di Napolitano.

Delusa anche Donatella Ferranti, capogruppo del Pd in commissione:

Avevamo tenuto conto della legislazione Ue e superato i profili di incostituzionalita’. Avevamo anche audito costituzionalisti su richiesta proprio della maggioranza e recepito le loro osservazioni ed eravamo arrivati al minimo denominatore comune.

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