Il cantante rock e attore Adam Lambert, un personaggio eclettico e originale diventato famoso grazie all’ottava serie di American Idol, ha stupito il pubblico e la stampa con un’effusione omosessuale in pubblico, un impeto improvviso che ha spinto il cantante a raggiungere il suo tastierista e baciarlo sulle labbra.
In un mondo in cui le parole “uguaglianza” e “tolleranza” sono diventate il manifesto di moltissimi partiti politici, si devono purtroppo, ancora fare i conti con realtà ben diverse da quanto si voglia comunicare alla popolazione. Secondo un’ultima ricerca condotta negli Stati Uniti, gli omosessuali avrebbero il 40% in meno di possibilità di riuscire a trovare un impiego.
Nuova polemica per Felipe Calderón, presidente del Messico che, durante una conferenza stampa a favore della lotta con il tumore al seno, ha sfoggiato il simbolo della campagna, un fiocco di colore rosa, sottolineando al popolo messicano di non essere omosessuale. Una dichiarazione fuori luogo e assolutamente ingiustificata pronunciata ai microfoni della conferenza e facendo infuriare i social network.
Google è una fonte inesauribile di informazioni: ci rivolgiamo a questo motore di ricerca in ogni momento per conoscere gli ultimi aggiornameti a proposito di un successo musicale, per ritrovare una ricetta culinaria perduta o per leggere le recensioni di un film che vorremmo andare a vedere. Ma cosa accadrebbe se, oltre a queste dichiarazioni, Google decidesse di farci sapere se un vip è gay oppure eterosessuale?
Michael Moore torna ad infiammare l’opinione pubblica americana. A mandare su tutte le furie gli Stati Uniti questa volta non sono gli attacchi alla politica o al sistema sanitario americano, bensì alcune dichiarazioni che hanno ben poco a che vedere con l’economia americana e che toccano invece da vicino, forse fin troppo, la sessualità nella religione.