Gran Bretagna: 378 aziende in lizza per vincere premio gay friendly Cultura Gay

Gran Bretagna: 378 aziende in lizza per vincere premio gay friendly

Gran Bretagna: 378 aziende in lizza per vincere premio gay friendly Cultura Gay Record per il Stonewall Workplace Equality. L’associazione che premia ogni anno il migliore datore di lavoro gay friendly ha subito un incremento di iscritti . Si calcola che per il 2011 le società pronte a gareggiare per l’ambito premio saranno 378, molte di più delle 317 del 2009.

È stato fatto compilare un questionario a gay lesbiche, bisessuali e transessuali; in base ai feedback provenienti da questi dipendenti si è stilata una classifica delle aziende più rispettose in materia di diritti omosessuali. Prima di decretare quale sia quella con il migliore datore di lavoro, verrà effettuata una scrematura utile a stabilire quale sia la top 100.

West Virginia: minatore gay denuncia il datore di lavoro per le continue molestie subite dai colleghi GLBT News

West Virginia: minatore gay denuncia il datore di lavoro per le continue molestie subite dai colleghi

West Virginia: minatore gay denuncia il datore di lavoro per le continue molestie subite dai colleghi GLBT News Sam Hall, un minatore apertamente gay del West Virginia, ha denunciato il suo datore di lavoro per le continue molestie subite dai colleghi a causa della sua omosessualità. L’uomo ha affermato di essere stato vittima di abusi verbali e gesti volgari durante la sua presa di servizio a Spartan Mining Company, un’area controllata della Massey Energy Company. Shane Harvey, che rappresenta la società mineraria ha contestato il comportamento del lavoratore:

Sono accuse gravi, e noi le prendiamo sul serio. Stiamo indagando, e se qualche segnalazione sarà vera, intraprenderemo azioni legali contro i responsabili e rettificheremo la situazione.

Glasgow: architetto risarcito dopo offese omofobe in ufficio Cultura Gay

Glasgow: architetto risarcito dopo offese omofobe in ufficio

Glasgow: architetto risarcito dopo offese omofobe in ufficio Cultura Gay Qualche giorno fa vi abbiamo parlato del docente italiano risarcito per una violentissima aggressione omofoba (risarcito dopo 10 anni di lotte giudiziarie).  Oggi arriva la notizia di un altro risarcimento ad un gay che ha ricevuto violenze per il suo orientamento sessuale. In questo caso la violenza non era fisica ma psicologica.

Steven Bain era stato assunto in uno studio di architettura e design a Glasgow. Fin da subito l’uomo ha notato come l’ambiente lavorativo che lo circondava era molto ostile alla sua omosessualità. I suoi colleghi non mancavano di fargli sapere che erano disgustati dal suo orientamento. L’uomo ha così deciso di denunciare quello che stava accadendo alle autorità competenti.

Usa: lesbica viene licenziata dopo la pubblicazione dell'annuncio di nozze GLBT News

Usa: lesbica viene licenziata dopo la pubblicazione dell’annuncio di nozze

Usa: lesbica viene licenziata dopo la pubblicazione dell'annuncio di nozze GLBT News Laine Tadlock era una stimatissima docente della Benedictine University, stimatissima almeno fino a quando non ha deciso di pubblicare il suo annuncio di nozze con la compagna. Dal momento in cui Laine ha reso nota l’unione con la sua storica fidanza, l’istituto scolastico ha ritenuto necessario licenziarla.

La donna ha denunciato l’accaduto facendo notare come in realtà l’Università cattolica dell’Illinois era a conoscenza dei suoi orientamenti sessuali. In pratica, secondo quanto riferito dalla Tadlock, il rettore non aspettava altro che una sua mossa falsa per farla fuori dal corpo docenti.

Usa Barack Obama ha 150 gay nel suo staff GLBT News

Usa Barack Obama ha 150 gay nel suo staff

Usa Barack Obama ha 150 gay nel suo staff GLBT News Barack Obama ha 150 persone che lavorano nel suo staff appartenenti al mondo lgbt. La Casa Bianca non è nuova ad accogliere tra le sue mura gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, già nell’era Bill Clinton erano 140 i dipendenti con queste caratteristiche.

Per l’attuale Presidente degli Stati Uniti si tratta di un vero e proprio record: non solo ha battuto i numeri del predecessore di George Bush, ma detiene il primato anche rispetto ai presidenti degli altri paesi del resto del mondo.

Lavoro: il coming out aumenta la produttività Lifestyle Gay

Lavoro: il coming out aumenta la produttività

Lavoro: il coming out aumenta la produttività Lifestyle Gay Chi fa coming out lavora di più e meglio. A stabilirlo è uno studio condotto dal Center for Work-Life Policy, nel quale è emerso che tutti gli omosessuali, bisessuali, lesbiche e transessuali che hanno deciso di rendere noto il loro orientamento sessuale sul luogo di lavoro, rendono di più.

I dati dicono che il 64% delle persone dichiarate si sentono appagate nella carriera, al contrario invece del 48% che si è detto profondamente insoddisfatto nel svolgere la sua attività e nel livello di successo raggiunto. Se invece parliamo di fiducia tra dipendenti e capo allora non c’è ombra di dubbio che il popolo lgbt “alla luce del sole” ha maggiore tranquillità nell’affidarsi alle scelte dei piani alti: il 47% afferma di fidarsi dei boss, viceversa quelli che non hanno fatto ancora coming out raggiunge a stento il 21%.

Discriminazioni: Gay Help Line raccoglie 2 mila segnalazioni al mese Cultura Gay

Discriminazioni: Gay Help Line raccoglie 2 mila segnalazioni al mese

Discriminazioni: Gay Help Line raccoglie 2 mila segnalazioni al mese Cultura Gay I casi di discriminazione nei confronti delle persone omosessuali, qui Italia, sono più gravi di quanto si può immaginare. Secondo i dati distribuiti da Gay Help Line sono circa 2 mila le segnalazioni che ogni mese vengono registrate dai centralini. Tanti, troppi gay vengono discriminati nel mondo del lavoro, mondo che è già di per se (di questi tempi) sempre più precario.

Infatti delle 2 mila segnalazioni pervenute ai centralini circa il 30% raccontano di difficoltà sui luoghi di lavoro, il 22% denuncia dei veri e propri episodi di mobbing. I dati sono stati spiegati dalla ricercatrice Silvia Sansonetti, la quale ha aggiunto:

Usa: infermiera lesbica reintegrata nell'esercito Cultura Gay GLBT News

Usa: infermiera lesbica reintegrata nell’esercito

Usa: infermiera lesbica reintegrata nell'esercito Cultura Gay GLBT News Nonostante il Senato americano si sia espresso di recente a sfavore dell’abolizione della legge del Don’t ask don’t tell, nella realtà le cose stanno diversamente. Infatti il giudice Ronald B. Leighton ha ordinato il reintegro di una infermiera delle forze armate dopo che era stata scoperta la sua omosessualità.

Margaret Witt, questo il nome della donna, era stata licenziata dal suo incarico dopo che l’ex marito della compagna aveva rivelato ai suoi superiori il suo orientamento sessuale. La politica del Non chiedere non dire impone ai soldati americani di non ammettere pubblicamente la propria omosessualità, pena l’esclusione dalla vita militare.

Nella sentenza emanata dal giudice Leighton della corte Distrettuale degli Stati Uniti si legge che non vi alcuna discrepanza tra l’essere lesbica e lo svolgere diligentemente il lavoro all’interno all’esercito:

Francia: se sei gay guadagni meno Cultura Gay

Francia: se sei gay guadagni meno

Francia: se sei gay guadagni meno Cultura Gay Uno studio, pubblicato ieri in prima pagina sul quotidiano francese Liberation, ha evidenziato come nel Paese d’oltralpe gli omosessuali siano ancora tra le vittime più colpite da discriminazione salariale. Secondo questa indagine, realizzata da due professori dell’Università d’Evry Val-d’Essone, gli eterosessuali guadagnerebbero il 6,5% in più rispetto ai colleghi gay nel settore privato e il 5,5% in campo pubblico.

La ricerca, condotta su una popolazione di 904 gay, di cui 788 lavoratori dipendenti, ha riguardato anche quella fetta di omosex “non direttamente ‘visibile’ nelle imprese” e questo, secondo uno dei due economisti, renderebbe “la discriminazione subita è ancora più grave”. Al contrario, sempre secondo le cifre rese note dal giornale, le lesbiche beneficerebbero anche di “un bonus del 2%” rispetto alle loro colleghe eterosessuali.

Firenze, il Gayary Club contro le discriminazioni sul lavoro Cultura Gay

Firenze, il Gayary Club contro le discriminazioni sul lavoro

Firenze, il Gayary Club contro le discriminazioni sul lavoro Cultura Gay Dalla lodevole iniziativa dell’avvocato Saveria Ricci, nasce a Firenze il primo Gayary Club sulle orme del Rotary, forma più evoluta dell’associazionismo inter-professionale. L’istituzione, che non ha finalità politiche, è aperta a tutti gli appartenenti del mondo glbt e dai simpatizzanti con l’unico intento di combattere ogni forma di discriminazione sul posto di lavoro. La Ricci giustifica così la volontà di intraprendere il suo ambizioso progetto

Il messaggio che vorremmo dare è quello del siamo tra voi, siamo in tutti mestieri e professioni, non separati o altrove; con il nostro lavoro quotidiano contribuiamo al benessere di tutta la società. Ci piacerebbe fornire un momento di aggregazione sociale, anche ludico, tra persone che sanno che chi gli sta a fianco è a favore della libertà di orientamento sessuale e identità di genere