Daniele Priori: "Numerosi i documenti omofobici durante il Pontificato di Giovanni Paolo II" Cultura Gay

Daniele Priori: “Numerosi i documenti omofobici durante il Pontificato di Giovanni Paolo II”

Daniele Priori: "Numerosi i documenti omofobici durante il Pontificato di Giovanni Paolo II" Cultura Gay In un articolo, dal titolo eloquente ‘Wojtyla è beato ma con lui i gay non poterono entrare nel regno di Dio’, pubblicato su Liberiamo.it, rivista on line dell’associazione fondata e presieduta dal capogruppo Fli, Benedetto Della Vedova, Daniele Priori, segretario nazionale di GayLib, racconta il Pontificato di Giovanni Paolo II nei riguardi del popolo omosex:

La Chiesa non ha avuto nessuna pietà per molti nel corso dei secoli, in particolare per gli omosessuali. E i ventisei anni di pontificato del Beato Giovanni Paolo II non hanno fatto certo eccezione: numerosi e non poco omofobici furono i documenti prodotti, per lo più dalla Congregazione della Dottrina della Fede, guidata da Joseph Ratzinger, tra il 1982 e il 2005. Nel 2000, però, undici anni fa, con il grande Giubileo di inizio millennio, in molti sperarono che il redde rationem annunciato e compiuto dalla Chiesa comprendesse anche le persone omosessuali. Invece, nonostante per tutte le altre minoranze, dagli ebrei agli ugonotti, ci siano state scuse ufficiali e mirate, indirizzate e ribadite dallo stesso Giovanni Paolo II a nome della Chiesa cattolica, ciò non è avvenuto nei confronti degli omosessuali per una ragione pura e semplice: la Chiesa non riconosce affatto l’esistenza di una comunità omosessuale ma piuttosto quella di un serio problema, un peccato chiamato omosessualità dal quale gli uomini devono essere redenti, come si annotava nel 1983 all’interno della lettera ai vescovi sul problema dell’omosessualità intitolata proprio Homosexualitatis problema.

La Destra, Teodoro Buontempo contrario all'iscrizione dei gay nel partito Cultura Gay

La Destra, Teodoro Buontempo contrario all’iscrizione dei gay nel partito

La Destra, Teodoro Buontempo contrario all'iscrizione dei gay nel partito Cultura Gay Intervenendo alla trasmissione su Youtube, Klauscondicio, Teodoro Buontempo, uno dei massimi esponenti di La Destra, ha espresso la propria contrarietà a politiche in favore degli omosessuali, a cui vieterebbe addirittura di associarsi al partito (Fonte La Repubblica):

Non sono favorevole all’iscrizione dei gay ne La Destra. Non per discriminazione, ma perché daremmo un cattivo esempio all’immaginario collettivo, di una condivisione di valori che nel nostro dna non abbiamo. Intendiamoci, incontrerei questa persona e gli spiegherei perché sarebbe sbagliata una simile scelta e che un partito deve avere le sue colonne d’Ercole. Altrimenti non sarebbe un partito, ma un contenitore vuoto come tanti ce ne sono oggi. Gli spiegherei che siamo contrarissimi ai matrimoni omosex e ancor di più alle adozioni, quindi gli direi che non sarebbe opportuno. Inutile essere ipocrita per avere qualche voto in più. Detto questo, difenderei un gay e mi batterei perché venga rispettato.

Salvo, poi, di ribadire la solita favoletta dell’avere tanti amici omosex ma con i dovuti confini:

Mara Carfagna, il miglior ministro per le Pari Opportunità che abbiamo mai avuto in Italia?  Cultura Gay

Mara Carfagna, il miglior ministro per le Pari Opportunità che abbiamo mai avuto in Italia?

Mara Carfagna, il miglior ministro per le Pari Opportunità che abbiamo mai avuto in Italia?  Cultura Gay Il sassolino l’ha lanciato Barbara Berlusconi, figlia del nostro premier, in una recente intervista pubblicata sull’ultimo numero di Vanity Fair, in cui ha attaccato fortemente Mara Carfagna, attuale ministro per le Pari Opportunità:

La cosa più grave è che Mara Carfagna trovi il coraggio di lagnarsi. A volte bisogna avere il pudore di tacere. Se si sente discriminata lei, che dai Telegatti è diventata ministro, la cosa assume dimensioni ancora più grottesche.

A difesa del ministro, scende in campo Daniele Priori, segretario nazionale di GayLib (associazione glbt di centrodestra) che ha azzardato:

Mara Carfagna è il miglior ministro delle Pari Opportunità che l’Italia abbia avuto fino ad oggi. Barbara Berlusconi faccia sfoggio del coraggio e dell’umiltà dimostrati dalla Carfagna nello schierarsi apertamente contro certi poteri forti radicati nella vecchia politica meridionale prima di sparare giudizi ad alzozero.