Sul sito della Casa Bianca scompare la pagina sui Diritti LGBT

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Sono passati pochi giorni dall’insediamento ufficiale del nuovo presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, e già si cominciano a vedere le conseguenze. Come immediato effetto del cambio di amministrazione, dal sito della Casa Bianca è scomparsa la pagina dedicata alla tematica LGBT, questione alla quale Barak Obama si stava dedicando con impegno. La speranza è che nei prossimi giorni sia ripristinato almeno un riferimento all’impegno del nuovo presidente contro le discriminazioni ma i dubbi sono molti, anche perchè è chiaro che nel programma presidenziale di Trump non c’è alcun accenno al tema LGBT o a qualsiasi politica di lotta contro l’AIDS e l’HIV.

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Intervistato da un giornalista del Washington Blade, il segretario per la stampa di Donald Trump ha affermato di “non sapere ” come si comporterà il nuovo presidente in fatto di leggi contro le discriminazioni della minoranza LGBT. Incalzato dal giornalista, Sean Spicer ha risposto dicendo: “Non so la risposta”.

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E’ chiaro che l’amministrazione Trump non è sensibile ai temi che invece pressano la comunità americana LGBT, basta pensare che il vicepresidente, Pence, è persona nota per voler sottoporre i gay all’elettroshock per “farli tornare etero”. Peccato, perchè l’amministrazione Obama aveva introdotto numerosi provvedimenti a partire dal 2014 per impedire alle società federali di discriminare le persone assunte in base all’orientamento sessuale o all’identità di genere.

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Purtroppo però, nonostante l’impegno di Obama, non è stato possibile varare nessuna legge federale che possa impedire la discriminazione su base sessuale o di genere. L’Employment Non-Discrimination Act (ENDA) e l’Equality Act, ottenuti con molti sforzi da parte del governo Obama e fortemente voluti, non sono mai stati approvati.

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Nel frattempo, il timore è che Trump mantenga la promessa fatta in campagna elettorale nel settembre 2016, quando disse che, se fosse diventato presidente, avrebbe appoggiato il First Amendment Defence Act, una legge che permetterebbe di discriminare la comunità LGBT in ogni luogo, dalle attività commerciali ai contesti lavorativi, su base religiosa.