Sudafrica 2010, pioggia di preservativi sui mondiali di calcio

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Sudafrica 2010, pioggia di preservativi sui mondiali di calcio Cultura Gay Gli organizzatori dei prossimi Mondiali di calcio in Sudafrica hanno predisposto un piano per aumentare le scorte di profilattici in considerazione della grande affluenza di tifosi provenienti da tutto il mondo. Il Sudafrica, uno dei Paesi maggiormente colpiti dall’Aids/Hiv (su 48 milioni di abitanti 5,7 milioni sono sieropositivi) si prepara a fronteggiare l’emergenza attraverso forme straordinarie di controllo su persone a rischio contagio.

La Gran Bretagna collaborerà ampiamente alla distribuzione di 42 milioni di profilattici, per un costo di un milione di sterline interamente scaricati dal bilancio dello Stato. Con l’arrivo di 450 mila stranieri, sparsi su tutto il territorio, l’autorità sanitaria nazionale del Sudafrica ha annunciato che adotterà provvedimenti restrittivi contro le prostitute pronte per la Coppa del mondo del sesso, a Città del Capo e nelle zone limitrofe.

Il presidente del Sudafrica, Jakob Zuma ha accolto l’iniziativa con entusiasmo, visto che deve ancora scontare un brutto episodio verso l’opinione pubblica: l’uomo si è macchiato di essere stato il principale responsabile di uno stupro nei riguardi di una donna. Zuma si è difeso spiegando che comunque, dopo, “si era fatto una doccia” per minimizzare i rischi di contagio.

E’ da ricordare che nel 2006, in occasione dei Mondiali di calcio in Germania, il Paese ospitante si spesero un sacco di soldi per arginare l’emergenza sesso da tifoso. Nacquero maxi-bordelli per tutti i gusti, furono distribuiti kit contenenti 11 condom in tinta con la maglia delle diverse nazionali, si moltiplicarono i parcheggi attrezzati per gli incontri in automobile e le case d’appuntamenti iniziarono con previdente anticipo a fare casting per nuove assunte, selezionate per le esigenze “sportive” del cliente.

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