Stop the Silence, il vademecum di Polis Aperta contro la violenza omofoba

Home » Cultura Gay » Stop the Silence, il vademecum di Polis Aperta contro la violenza omofoba
Spread the love

Stop the Silence, il vademecum di Polis Aperta contro la violenza omofoba Cultura Gay L’associazione Polis Aperta (che riunisce gay e lesbiche appartenenti alle Forze dell’Ordine e alle Forze Armate) ha stilato un vademecum, Stop The Silence rivolto alla comunità glbt per combattere la violenza omofoba. Così il Presidente, Nicola Cicchitti ha commentato l’iniziativa

L’obiettivo del Vademecum è quello di incoraggiare le vittime di insulti e aggressioni omotransfobiche a sporgere querela, nella convinzione che una maggiore emersione del fenomeno possa portare all’adozione, anche nel nostro Paese, di provvedimenti adatti a punire i crimini generati dall’odio e dall’ignoranza.

Dopo il salto, le regole d’oro da seguire in caso di emergenza

Puoi recarti in un posto di polizia (Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Municipale, Guardia di Finanza) anche fuori dal tuo quartiere o città per sporgere querela.

– Nel caso si siano subite delle lesioni (ferite, sfregi, traumi) tali da doversi recare al pronto soccorso o richiedere direttamente sul posto dell’aggressione l’intervento di un’ambulanza, ricorda che negli ospedali più grandi è presente anche un posto di polizia dove poter presentare direttamente la denuncia. E’ IMPORTANTE conservare il certificato medico rilasciato dopo la medicazione, chiamato “referto”, perché va allegato alla denuncia. Poiché in ogni caso il medico del pronto soccorso redige una relazione, dichiara sempre che sei stato/a aggredito/a. Si sottolinea l’importanza di informare il medico e il poliziotto circa il motivo delle lesioni subite. sia il personale medico, sia le forze di polizia sono tenuti al segreto d’ufficio, quindi senza il tuo consenso non possono rivelare a terzi alcuna informazione sul tuo orientamento sessuale o sulla tua vita sessuale, nemmeno ai tuoi familiari.

Leggi ora  Nepal, Sunil Babu Pant rivela: "Non importa se Gandhi era gay. E' stato l'uomo che ha guidato l'India per la libertà"

La denuncia si può presentare entro 90 giorni dal momento dell’aggressione, ma presentandola il prima possibile si mettono le forze dell’ordine in condizione di avviare le indagini rapidamente e si evita da un lato che vengano distrutte o perse per sempre prove del reato, dall’altro il reiterarsi di tali atti a danni di altre persone.

– Ogni Agente o Ufficiale di Polizia Giudiziaria (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato o Polizia Municipale) è al servizio di tutti i cittadini e le cittadine, senza esclusione alcuna. Non è consentito loro maltrattare nessuna persona, né con atti, né con parole. Nel caso ci si trovi in tali ipotetiche circostanze è importante essere consapevoli che l’Agente o l’Ufficiale di P.G. sta contravvenendo ai propri doveri ed è sanzionabile o addirittura sta commettendo un reato. In questi casi bisogna richiedere subito di essere ricevuti da un loro superiore e nel caso ciò venisse impedito o non si ottenesse ascolto è consigliabile rivolgersi prontamente ad un avvocato.

E’ importante al momento della denuncia descrivere accuratamente il fatto: se vi sono state ingiurie, minacce, percosse, con o senza armi, se il fatto è stato commesso da più persone.

Se è avvenuto per strada annota il nome della strada e del civico oppure il nome di un negozio nelle vicinanze; cerca di memorizzare i numeri di targa, o quanti più dettagli della persona che ti ha minacciato o aggredito.

Leggi ora  Ricky Martin: "Ho avuto il caraggio di cambiare la mia vita con il coming out"

Per permettere alle forze di polizia di effettuare le indagini è importante che ogni elemento venga loro comunicato. E’ fondamentale riferire se ci sono testimoni dell’accaduto. Nell’immediatezza del fatto va chiesto nome e cognome delle persone presenti ed un recapito, se non sono già tue conoscenti, in modo da poterle richiamare successivamente a testimoniare. Chiedi sempre ad uno o più testimoni, se ci sono, se sono disposti ad accompagnarti subito a sporgere denuncia e a rendere una dichiarazione al verbalizzante. Nei casi più gravi, se ciò fosse possibile e te la senti, chiama direttamente le forze dell’ordine ad intervenire sul luogo dell’aggressione e se ci sono testimoni chiedi loro di restare con te. In ogni caso chiedi ai testimoni di annotarsi i particolari che rischierebbero di venire dimenticati, come colore, modello e targa dei veicoli eventualmente usati dagli aggressori, la descrizione dei loro volti, l’età, il colore dei capelli e degli occhi, eventuali segni particolari, accento della voce, e quant’altro.

In caso di aggressione è importante chiedere aiuto, se sei solo/a o in un luogo isolato recati in un luogo frequentato da altre persone cercando di attirarne l’attenzione perché allertino il 112 o il 113. Se ciò non fosse possibile e ritieni di poter tentare una reazione, ricorda che la difesa messa in atto deve essere proporzionale all’offesa subita.