Rupert Everett: “Non ho lavorato più ad Hollywood dopo aver fatto coming out”

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Rupert Everett: "Non ho lavorato più ad Hollywood dopo aver fatto coming out" Cultura Gay Icone Gay Cadono a fagiolo le ultime dichiarazioni di Rupert Everett, che d’accordo con l’appello lanciato, nei giorni scorsi, da Richard Chamberlain in cui invitava i colleghi gay a non fare coming out per non avere ripercussioni sul lavoro, ha raccontato gli ‘effetti’ della sua dichiarazione pubblica sulla sua carriera a Radio 4 della BBC

Dopo aver reso pubblica la mia omosessualità, non ho fatto molto a Hollywood e non ho più avuto un lavoro. Ho girato un paio di film, sono stato molto fortunato all’inizio della mia carriera. Poi non ho più avuto un ingaggio per dieci anni, così sono tornato in Europa. Hollywood è un mondo estremamente conservatore che finge di essere liberale. Lo show business è stato creato per gli eterosessuali e la maggior parte delle persone che lo frequentano non sono gay. C’è un ordine interno che va rispettato. Questo ordine stabilisce chi diventerà famoso e continuerà a fare carriera, indipendentemente dai risultati al box office o dalla qualità. Vi sono un sacco di uomini e donne che hanno il potere di decidere quali sono le persone giuste e queste persone rimaranno in auge per molto tempo.

L’attore non esita a tirare in ballo alcuni colleghi per spiegare il funzionamento di Hollywood, a quanto pare piuttosto omofoba:

Prendiamo per esempio Jennifer Aniston. I suoi film, ultimamente, sono risultati dei flop clamorosi, ma è un membro del club perciò lavorerà ancora molto e continuerà a interpretare romcom prive di interesse e di gusto. Molti attori eterosessuali cercano di interpretare ruoli gay per mostrare un lato differente di sé. La performance di Colin Firth in A Single Man è stata strepitosa. Purtroppo però questo danneggia gli attori gay costringendoli unicamente a interpretare ruoli estremi o macchiettistici, come le drag queen. E’ complicato. E’ un momento in cui l’omofobia è in crescita nella nostra cultura. E’ sciocco, crudele, immorale, ma purtroppo è così.

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