Rimini: avances gay? Meglio il carcere

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Rimini: avances gay? Meglio il carcere GLBT News Nel riminese un ragazzo marocchino di venti anni ha preferito tornare in gattabuia per evitare le avances sessuali del datore di lavoro. Tutto ha inizio quando il giovane era stato colto in flagranza di reato mentre rubava un auto in compagnia di un suo amico. Processato per direttissima per essere incensurato, aveva ottenuto gli arresti domiciliari e il permesso di poter lasciare la residenza per andare a lavorare.

Il lasciapassare che era riuscito ad ottenere tramite la sentenza gli era necessario per recarsi  nel negozio di parrucchiere dove il ragazzo lavorava. Ben presto il ventenne emiliano ha iniziato ad assentarsi sul luogo di lavoro, trovando ogni giorno delle giustificazioni poco credibili.

Il motivo delle sue assenze? Il proprietario dell’attività commerciale, un cinquantenne romagnolo, tempestava di attenzioni morbose la vittima, tanto da spingere quest’ultimo a non attenersi alla sentenza del giudice. Le forze dell’ordine, una volta verificato che il giovane non si presentava in sede di lavoro, hanno provveduto con il mettere in atto il rientro in carcere.

Il ventenne si è giustificando dicendo che le fughe erano l’unico modo per sfuggire alle avances del suo datore. Per provare che quanto detto non si trattava di una invenzione, la vittima ha mostrato alcune lettere con contenuto inequivocabile inviategli dal proprietario del negozio.

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