Il Consiglio costituzionale francese ha espresso parere sfavorevole per il riconoscimento delle nozze gay dopo che Corinne Cestino e Sophie Hasslauer, due donne conviventi da 14 anni e madri di quattro figli, hanno presentato, lo scorso mese, istanza per potersi sposare nel proprio paese. Attualmente, la legge francese riconosce il matrimonio in quanto unione esclusiva tra un uomo e una donna come specificato nella Costituzione e in alcuni comma del codice civile che non permettono (o meglio non specificano) le nozze tra persone dello stesso sesso.
Il Consiglio, tuttavia, non preclude a priori la legalizzazione dell’unione matrimoniale. Ricordando che “il legislatore ha valutato che la diversa situazione tra coppie dello stesso sesso e coppie di sesso diverso può giustificare un differente trattamento quanto alle regole del diritto di famiglia”, il Consiglio mette in chiaro anche che non è nelle proprie competenze “sostituire la propria valutazione con quella del legislatore”, al quale spetta l’ultima parola in materia. Paolo Patanè, presidente dell’Arcigay, ha commentato così la decisione: