Omofobia, la situazione in Russia

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Omofobia, la situazione in Russia Omofobia

Sebbene anche nel nostro paese l’omofobia sia ancora discretamente diffusa, ciò che sta accadendo in Russia in questi ultimi mesi ha dell’incredibile: repressione politica e la nascita di squadre punitive nei confronti di giovani gay.

E’ atroce pensare che nel 2013 si debba essere ancora perseguitati per il proprio orientamento sessuale. Ed ancor più triste è che una nazione come la Russia, facente parte del G8 possa mettere in atto una vera e propria repressione poliziesca sul tema. Niente Gay Pride, niente manifestazione libera del proprio pensiero e del proprio supporto alla causa LGBT. Una repressione appoggiata in un certo qual modo anche dalla Chiesa Ortodossa e per questo motivo ancora più grave. I diritti calpestati, per quanto gravi, diventano però niente davanti alle squadre di volontari che attraverso la rete “stanano” i gay e li torturano, nel vero senso della parola, attraverso abusi fisici e psicologici ingiustificabili.

Abbiamo sempre detto che l’omofobia è come un temporaneo sonno della ragione capace di creare mostri. Ed ecco che l’attuale Russia di Putin ce ne dà un assaggio diretto attraverso le cronache. Davanti ad un simile quadro l’ignoranza italiana passa quasi in secondo piano. Fortunatamente il mondo non è rimasto a guardare davanti la Russia e se ufficialmente il caso è segnalato anche dalle Nazioni Unite, ogni cittadino colpito da questa tragedia dell’omofobia prende posizione come può, boicottando i prodotti russi e facendo in modo tale di sottolineare il perché di questo boicottaggio.

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Come stato sovrano la Russia ha il potere di legiferare in piena autonomia sul suo territorio, fattore questo che ha portato alla legge contro la propaganda gay, ma dovrebbe contestualmente abbattere ogni accenno di violenza perpetrato da questi “squadroni” ignobili di espressione omofobica, per lo meno in base al proprio codice penale. Le aggressioni devono essere punite. Cosa ne pensate? Cosa si dovrebbe fare per combattere socialmente in Russia?

Photo Credit | Getty Images