Lituania: il Parlamento Europeo contro la proposta di legge che criminalizza le relazioni gay

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Lituania: il Parlamento Europeo contro la proposta di legge che criminalizza le relazioni gay Cultura Gay GLBT News Il Parlamento europeo sta sollecitando la Lituania a respingere i piani proposti per criminalizzare la ‘promozione delle relazioni omosessuali’ con una multa fino a 2.900 €. Viviane Reding, il Vice-Presidente della Commissione Europea e Commissario per Giustizia, diritti fondamentali e cittadinanza, ha espresso preoccupazione per la proposta di legge, che contraddice uno dei principi di base fondamentali dell’Unione europea, ossia la libertà di discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale.

Già negli ultimi anni, il Paese Baltico è stato soggetto di controllo intenso da parte delle istituzioni europee e organizzazioni internazionali per il mancato rispetto dei diritti umani. In effetti, la legislazione attualmente proposta non è il primo esperimento di legalizzare la discriminalizzazione contro il popolo lgbt, nel tentativo di limitare la libertà di espressione e di informazione su argomenti relativi alla omosessualità. Evelyne Paradis, direttore esecutivo di ILGA-Europe, ha dichiarato:

Accogliamo con favore la risoluzione di oggi dal Parlamento europeo, che condanna discriminatorie iniziative legislative in Lituania. Ciò dimostra in modo chiaro e conferma un principio di base dell’Unione europea, che la discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale è inaccettabile. Ci auguriamo che le iniziative atte ad adottare leggi discriminatorie sulla base dell’orientamento sessuale, dell’identità di genere e/o identità di genere in vari Stati membri dell’Unione europea si traducano in un approccio comunitario coerente e globale che affrontano queste forme di omofobia.

Ha aggiunto:

Vogliamo che le istituzioni dell’Unione europea deliberino all’unanimità, con decisione e con fermezza contro ogni tentativo da parte degli Stati membri dell’UE che compromettono o viola i principi dell’Unione europea. Come per altri motivi, se gli Stati membri dovessero inviare un segnale forte che l’omofobia, transfobia e la discriminazione per motivi di orientamento sessuale, identità di genere ed espressione di genere non avrebbero più posto nella UE. A questo punto, le istituzioni non esiteranno ad intervenire quando si verificano tali iniziative discriminatorie.

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