Ivan Scalfarotto: “Sui diritti gay, l’Italia è nell’ottima compagnia delle peggiori dittature”

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Ivan Scalfarotto: "Sui diritti gay, l'Italia è nell'ottima compagnia delle peggiori dittature" Cultura Gay Per cercare di riportare ordine ed equilibrio alle polemiche dei giorni scorsi in seguito al matrimonio di Paola Concia (e relativo attacco dell’Avvenire), Ivan Scalfarotto ha indirizzato una lettera al direttore del quotidiano cattolico spiegando le proprie ragioni:

Mettere sullo stesso piano un rapporto d’amore e un omicidio dovrebbe far specie per primo a chi lo fa e al giornale che tale opinione pubblica senza spendere una riga per stigmatizzare un cosi’ vergognoso parallelo. Non potrebbe accadere in nessun giornale rispettabile di nessuna grande democrazia. L’omofobia si ciba di queste cose e chi se ne rende responsabile dovrebbe almeno rendersene conto.

Il Vicepresidente del Partito Democratico ha proseguito:

Ho notato con sgomento che, in una delle lettere da lei pubblicate, un suo lettore ha addirittura equiparato il matrimonio civile tra omosessuali alla pena di morte: per il primo come per la seconda, a giudizio del suo lettore, se altri paesi ne sono provvisti non e’ detto che lo stesso debba accadere per l’Italia.

Una posizione alquanto discutibile che porrebbe il nostro Belpaese accanto a Stati con alto tasso omofobo:

I paesi che hanno approvato leggi per riconoscere le unioni gay sono proprio quelli che, in generale, non fanno ricorso alla pena di morte, al contrario: gli stati piu’ civili hanno approvato leggi sul matrimonio gay. L’Italia e’ invece nell’ottima compagnia delle peggiori dittature incluse quelle dove l’omosessualita’ e’ un crimine punibile, appunto, con la morte. Diciamo che in tema di coppie gay l’Olanda, la Svezia, la Germania e il Portogallo stanno da una parte; l’Iran, la Bielorussia, l’Uganda e la Corea del Nord da un’altra: mi dica lei in che gruppo si pone l’Italia.

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