Coperture e stampa: gli errori pr da non fare

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Quando si parla di copertura e stampa è ovvio che si entra in un campo dove i pr ed i responsabili della comunicazione si trovano contemporaneamente a sguazzare ma allo stesso tempo cadere, se non stanno attenti, in errori che non bisognerebbe mai fare.

Coperture e stampa: gli errori pr da non fare Coming Out Primo Piano

Prima cosa: quando si prepara un’intervista, bisogna assolutamente ricordare i fatti che sono stati costruiti appositamente. Sembrerà stupido ma non avete idea di quante volte delle interviste teoricamente perfette mostrano dei grossolani errori di ricostruzione. Uno degli esempi più ricorrenti? Data e luoghi errati dell’incontro di una coppia. Assurdo ma così. E non è qualcosa che passa inosservato al pubblico interessato: lo stesso è in grado di studiare i particolari che non tornano.

Altro errore grave: inserire riferimenti palesemente posticci a trascrizioni di interviste condotte in video: anche in questo caso per quanto assurdo e poco professionale sia, riscontrare un tale errore quando si parla di coperture per un artista gay o queer e la stampa non è per niente inusuale. Il grave problema è che in questo caso ad accorgersene è praticamente chiunque: non si può inserire un contesto C in una domanda A senza che effettivamente vi sia un legame logico. E questo senza voler contare sul fatto che alcune domande possano mancare effettivamente dal video correlato.

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Ultimo errore, ma non per ordine di importanza: nella necessità di dare una identità sessuale differente al proprio cliente si rischia di cadere in una caricatura dello stesso che lo porta a presentarsi come personaggio negativo. Sono particolari che potrebbero portare a rotture di contratto se danni gravi venissero perpetrati. Vale la pena rischiare?

Photo Credit | Thinkstock